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Lamiaceae Martinov, 1820, dette anche Labiate, è una famiglia di piante spermatofiteeudicotiledoni dai tipici fiori a forma bilabiata, appartenente all'ordine delle Lamiales. Questa famiglia ha il principale centro di differenziazione nel bacino del Mediterraneo nelle zone degradate della macchia mediterranea e nelle garighe, in terreni rocciosi, calcarei o sabbiosi. Per la presenza di sostanze aromatiche, molte specie di questa famiglia sono usate in cucina come condimento, in profumeria, liquoreria e farmacia.
Il nome della famiglia deriva dal suo "genere tipo" Lamium (tribù Lamieae). Uno dei primi studiosi dell'antichità ad usare questo nome è stato Gaio Plinio Secondo (Como, 23 – Stabia, dopo l'8 settembre 79), scrittore e naturalista latino, il quale ci indica anche una possibile etimologia: questo termine discenderebbe da un vocabolo greco”laimos” il cui significato è “fauci – gola”. Ma potrebbe discendere anche da altre parole greche: ”lamos” (= larga cavità), oppure dal nome di una regina libica”Làmia”. In quest'ultimo caso il collegamento esiste in quanto le mamme greche, per far star buoni i loro bambini, descrivevano questa regina come un mostro capace di ingoiarli (come del resto fa il fiore di queste piante quando un bombo entra nel tubo corollino in cerca del nettare).
Il nome scientifico della famiglia è stato definito inizialmente come "Labiate" (nom.cons.) dal botanico francese Antoine Laurent de Jussieu (1748-1836) nella pubblicazione "Genera Plantarum - 110" del 1789, perfezionato successivamente nel nome attuale (Lamiaceae) dal botanico russo Ivan Ivanovič Martinov (Perevolocna, Governatorato di Poltava, 1771 – San Pietroburgo, 1833) nella pubblicazione "Tekhno-Botanicheskii Slovar': na latinskom i rossiiskom i?azykakh. Sanktpeterburgie - 355" del 1820.
Il portamento delle specie di questa famiglia è principalmente erbaceo annuale o perenne. Le forme biologiche prevalenti sono (emicriptofite) e (terofite), ma sono presenti anche forme biologiche (camefite), (nanofanerofite), cespugliose e a volte arboree (alcune specie indiane come la Sm., la Wall., e altre), arbustive o lianose, generalmente xerofite. L'indumento in genere è (pubescente) per peli semplici. Il fusto nelle maggioranza delle specie ha una sezione quadrangolare a causa della presenza di fasci di collenchima posti nei quattro vertici, mentre le quattro facce sono concave. Raramente all'ascelle delle foglie sono presenti delle spine. In alcune specie sono presenti ghiandole contenenti oli eterei che emanano caratteristici aromi e profumi.
Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto (in genere a due a due), qualche volta si presentano verticillate e (decussate). Possono essere sia sessili che picciolate. La forma è varia: da (lanceolata) a ovata con bordi interi o variamente lobati o dentati. Sono presenti anche foglie di tipo (pennato).
Le infiorescenze sono di tipo (tirsoide) o (racemoso) e sono formate da (verticilli) ascellari sovrapposti. Ogni verticillo è composto da più fiori (da 2 a 20) disposti circolarmente poggianti su due grandi brattee fogliose (o semplicemente delle foglie) lievemente staccate dall'infiorescenza vera e propria. Le brattee del verticillo seguente sono disposte in modo alternato. In alcune specie le forme delle brattee sono (subulate), in altre le brattee sono spinose; talvolta sono colorate brillantemente. Possono essere presenti oppure no anche delle bratteole.
I fiori sono (ermafroditi), (zigomorfi) (soprattutto la corolla) o (attinomorfo), tetrameri (4-ciclici), ossia con quattro verticilli (calice – corolla - androceo – gineceo) e pentameri (5-meri: la corolla e il calice sono a 5 parti).
Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguente formula fiorale:
X, K (5), [C (2+3), A 2+2] G (2), (supero), drupa, 4 nucule
Calice: il (calice), (gamosepalo) e più o meno (attinomorfo) (a volte debolmente (zigomorfo)), è normalmente formato da 5 lobi uguali o subuguali, diritti e (lanceolati) o anche triangolari e spinescenti. A volte il calice si presenta debolmente bilabiato, in questo caso i lobi possono essere raggruppati variamente: 2/3, oppure 3/2 oppure 3/2 oppure 1/4 (in quest'ultimo caso il lobo posteriore è quello più corto). Il tubo del calice, a forma da tubolare a campanulata, ha da 5 a 10 e più venature superficiali.
Corolla: la corolla, (gamopetala) e (zigomorfa), ha la forma di un tubo dilatato nella parte (distale) e termina con due evidenti labbra con 5 lobi (con struttura 2/3; ma sono possibili anche altre conformazioni). Il labbro posteriore (in realtà quello superiore) è corto o moderatamente allungato, a forma di cappuccio, con bordo intero o smarginato (a volte è anche (mucronato)). Il labello (il labbro inferiore) è piatto ed ha un portamento (patente) e in generale è formato da tre lobi con quello centrale più grande; altre volte i tre lobi sono uguali. Casi particolari si hanno nei generi Mentha, Lycopus e Ocimum nei quali la corolla è apparentemente attinomorfa a 4 lobi; oppure nei generi Ajuga e Teucrium dove il labbro superiore è assente. La corolla a volte può presentarsi densamente (pubescente). Le fauci internamente sono circondate (oppure no) da un anello di peli (caratteristica comune a molte "labiate" che ha lo scopo di impedire l'accesso ad insetti più piccoli e non adatti all'impollinazione). I colori della corolla sono moltissimi.
Androceo: l'androceo possiede quattro stami (didinami) tutti fertili (raramente quelli posteriori sono sterili) e inclusi o sporgenti dalle fauci della corolla e posizionati sotto il labbro superiore. Nei generi Lycopus, Salvia, Rosmarinus e Ziziphora gli stami sono ridotti a due. I (filamenti) sono (adnati) alla corolla. Le antere sono ravvicinate a coppie; possono essere sia (glabre) (raramente) che (pubescenti). Le (teche) sono 2 (biloculari) e poco o ben distinte; sono inoltre parallele o divergenti; la deiscenza è longitudinale (raramente è a valve). I granuli pollinici sono del tipo da (tricolpato) a esacolpato. Il nettario a forma di disco o con lobi è ben sviluppato e abbondante.
Gineceo: l'ovario, profondamente 4-lobato, è (supero) formato da due carpelli saldati (ovario bicarpellare) ed è 4-(loculare) per la presenza di falsi setti divisori all'interno dei due carpelli. La placentazione è (assile). Gli ovuli sono 4 (uno per ogni presunto loculo), hanno un tegumento e sono (tenuinucellati) (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule). Lo (stilo) inserito alla base dell'ovario (stilo (ginobasico)) oppure (capitato) è del tipo filiforme. Lo (stigma) è bifido con lobi uguali o leggermente ineguali.
Il frutto è uno (schizocarpo) composto da 4 nucule (o due per aborto delle altre) secche o carnose, arrotondate o anche (alate) all'apice e a volte piatte e/o troncate; la superficie può essere liscia, (glabra) o (pubescente) o tubercolata. I frutti spesso rilasciano i semi (generalmente sprovvisti di endosperma) con facilità (sono fragili).
Riproduzione
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama) tipo ditteri e imenotteri come api, bombi e vespe, ma anche farfalle, falene, mosche, coleotteri e anche uccelli.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione (mirmecoria)). I semi hanno una appendice oleosa (elaisomi, sostanze ricche di grassi, proteine e zuccheri) che attrae le formiche durante i loro spostamenti alla ricerca di cibo. I semi delle specie con frutto tipo drupa sono dispersi da uccelli e mammiferi.
Distribuzione e habitat
La tabella seguente indica per ogni sottofamiglia la distribuzione principale e l'habitat più usuale:
Sia temperato che tropicale (climi umidi o secchi).
Tassonomia
Fin dalla sua prima classificazione (1789) questa famiglia si è presentata unitaria e compatta per merito di un carattere che collega tutte le piante di questo gruppo, che già i botanici del XVII avevano notato: "che hanno il fiore nella parte superiore diviso in due labbri, per il che da tali botanici chiamavasi labbruto ".
Le Lamiaceae sono descritte all'interno dell'ordine delle Lamiales. Le Lamiales (secondo la recente classificazione filogenetica del gruppo APG) appartengono al clade Euasteridi I che insieme al clade Euasteridi II formano il gruppo monofilerico Asteridi caratterizzato dall'avere i fiori con stami (epipetali) e in numero uguale (o inferiore) ai lobi della corolla e un gineceo formato da due carpelli fusi tra di loro. Le Lamiales (nel clade Euasteride I) sono classificate insieme agli ordini Solanales e Gentianales con fiori a corolla (simpetala). All'interno delle Lamiales, le cui specie sono caratterizzate soprattutto per la presenza di oligosaccaridi e la produzione di flavoni 6-ossigenati, la famiglia Lamiaceae occupa una posizione più interna (core) del gruppo insieme alle famiglie Orobanchaceae e Paulowniaceae.
Caratteri distintivi della famiglia
Elenco dei caratteri distintivi delle specie della famiglia:
fusti spesso con sezione quadrata;
peli ghiandolari (capitati) con oli eterei;
peli semplici multicellulari;
foglie a disposizione opposta;
(stipole) assenti;
infiorescenza con asse principale indefinito e assi laterali definiti;
sepali 5 (connati);
petali 5 (connati), normalmente bilabiati;
stami 4 (didinami) (talora ridotti a 2);
(filamenti) (adnati) alla corolla;
ovario (supero), bi(loculare) (ma apparentemente tetraloculare per la presenza di falsi setti);
stilo terminale o (ginobasico);
stigmi due sottili;
ovuli 2 per carpello;
frutto (indeiscente) a drupa con 1 - 4 (nucule).
Filogenesi
Cladogramma della famiglia
La famiglia è considerata monofiletica sia da un punto di vista morfologico per la sua principale sinapomorfia (gli ovuli sono attaccati lateralmente) e sia molecolare per le varie analisi filogenetiche sul DNA delle varie specie della famiglia. In questi ultimi studi sono state riviste diverse circoscrizioni del passato come l'inclusione di molti generi tradizionalmente collocati nella famiglia Verbenaceae. Tuttavia sono ancora da risolvere alcune relazioni nel suo interno come la posizione della sottofamiglia Prostantheroideae o la parafilia della sottofamiglia Viticoideae (con il suo genere Vitex), e rimangono in sospeso ancora una decina di generi incertae sedis.
All'interno della famiglia sono stati individuati diversi gruppi (= sottofamiglie) quasi tutti monofiletici: Ajugoideae: questa sottofamiglia da un punto di vista filogenetico, all'interno delle Lamiaceae, occupa una posizione mediana: è "gruppo fratello" del resto della famiglia composta dalle sottofamiglie Nepetoideae, Scutellarioideae e Lamioideae; il probabile periodo di formazione di questo gruppo varia da 30 a 15 milioni di anni fa; è considerata monofiletica a causa delle drupe con 4 noccioli, dello stilo non persistente, e del polline con (columelle) ramificate; Lamioideae: Lamioideae è "gruppo fratello" della sottofamiglia Scutellarioideae e insieme occupano la parte più interna della famiglia ("core"); tutte le tribù di questo gruppo risultano monofiletiche, mentre diversi generi rimangono ancora para- o polifiletici; Nepetoideae: questo gruppo si è formato nel Cretacico (circa 70 milioni di anni fa); tra il Paleocene e l'Eocene (circa 55 milioni di anni fa) si sono separate le tribù Ocimeae e Elsholtzieae, mentre appena più tardi (45 milioni di anni fa) si è formata la tribù Mentheae; per ultimo, circa 40 milioni di anni fa, la tribù Lavanduleae si è divisa dalla tribù Ocimeae; la monofilia di questo gruppo è confermata dai granuli pollinici esacolpati; Prostantheroideae: all'interno della famiglia Lamiaceae la sottofamiglia Prostantheroideae viene collocata da alcuni studi in una posizione basale (come "gruppo fratello" dell'intera famiglia); secondo altri studi invece occupa una posizione più intermedia tra le sottofamiglie Ajugoideae e Nepetoideae; entrambe le tribù della sottofamiglia sono monofiletiche, mentre i generi Pityrodia, Hemigenia e Microcorys sono parafiletici; Scutellarioideae: Scutellarioideae è monofiletica ed occupa una posizione centrale nella famiglia Lamiaceae tra le sottofamiglie Nepetoideae e Lamioideae; all'interno della sottofamiglia il genere monotipo Wenchengia è "gruppo fratello" del resto dei generi, all'interno dei quali l'altro genere monotipo Holmskioldia è a sua volta "gruppo fratello" del clade formato dai generi Scutellaria e Tinnea; la monofilia di questo gruppo è caratterizzato dai lobi del calice arrotondati e le (nucule) del frutto con escrescenze tubercolati o piumose; Symphorematoideae: questa sottofamiglia occupa una posizione basale tra la sottofamiglia Prostantheroideae e la sottofamiglia Viticoideae; Viticoideae: in base agli ultimi studi filogenetici all'interno della famiglia Lamiaceae la sottofamiglia Viticoideae, da un punto di vista filogenetico, occupa una posizione intermedia tra la sottofamiglia Symphorematoideae e la sottofamiglia Ajugoideae. L'età nella quale questo clade si è separato dal resto della famiglia è valutata tra i 30 e i 15 milioni di anni fa; inoltre la sottofamiglia non è monofiletica: la posizione del genereVitex nel suo interno è ancora da risolvere; il genere Tectona L. f., 1781 con 4 specie distribuite nell'Asia del sud-est, attualmente considerato "incertae sedis", potrebbe essere incluso nel gruppo; anche i rapporti tra i generi Teijsmanniodendron e Vitex risultano poco chiari. Il cladogramma a lato tratto dallo studio citato e semplificato mostra la posizione filogenetica delle sottofamiglie e di alcuni generi "incertae sedis".
Carattere sinapomorfico: gli ovuli sono attaccati lateralmente (sui falsi setti della placenta).
Elenco delle sottofamiglie-tribù-sottotribù
La famiglia è suddivisa in 7 sottofamiglie, 16 tribù, 9 sottotribù, 235 generi e circa 6 840 specie (sono da aggiungere alcuni generi incertae sedis):
Per ogni sottofamiglia sono indicati i generi, con il numero delle specie, suddivisi per tribù e sottotribù.
Sottofamiglia Ajugoideae
La sottofamiglia Ajugoideae Kostel., 1834 comprende 24 generi e oltre 1 000 specie:
Jacq., 1767 (116 specie)
Ajuga L., 1753 (Oltre 50 specie)
L.f., 1781 (8 specie)
L., 1753 (Una specie)
Bunge, 1835 (7 specie)
Clerodendrum L., 1753 (Da 400 a 500 specie)
F. Muell., 1865 (3 specie)
P.D. Cantino, 1999 (Una specie)
Wall. ex Griff., 1843 (Da 9 a 13 specie)
Ridl., 1908 (Una specie)
Ewart, 1912 (Una specie)
Dop., 1932 (9 specie)
Fisch. & C.A. Mey., 1835 (2 specie)
F. Muell., 1883 (Una specie)
Labill., 1824 (21 specie)
P.D. Cantino, 1999 (3 specie)
Raf., 1838 (Da 50 a 60 specie)
Kudò, 1929 (2 specie)
Hand.-Mazz., 1921 (5 specie)
Briq.,1895 (3 specie)
Hook.f., 1853 (Una specie)
Teucrium L., 1753 (Circa 250 specie)
L., 1753 (17 specie)
P.D. Cantino, 1999 (Una specie)
Sottofamiglia Lamioideae
La sottofamiglia Lamioideae , 2003 comprende 10 tribù, 57 generi e circa 1 190 specie (sono da aggiungere 6 generi incertae sedis con 17 specie). Tribù Gomphostemmateae La tribù Gomphostemmateae Scheen & Lindqvist, 2010 comprende 3 generi e 54 specie:
Benth., 1876 (1 - 2 specie)
Miq., 1865 (13 - 16 specie)
Wall. ex Benth., 1830 (30 - 36 specie)
Tribù Lamieae La tribù Lamieae Coss. & Germ., 1845 comprende 4 generi e 48 specie:
Ikonn, 1971 (3 specie)
Benth., 1829 (Una specie)
Lamium L., 1753 (41 specie)
Popov & Vved., 1923 (3 specie)
Tribù Leucadeae La tribù Leucadeae Scheen & Ryding, 2010 comprende 6 generi e circa 165 specie:
Benth. ex Endl., 1838 (8 specie)
O. Schwartz, 1939 (2 specie)
(Pers.) R. Br., 1810 (40 specie)
Burm. ex R. Br., 1810 (100 specie)
Benth., 1834 (11 specie)
Scheen & V.A.Albert, 2007 (4 specie)
Tribù Leonureae La tribù Leonureae Dumort., 1827 comprende 6 generi e circa 60 specie:
Chaiturus Ehrh. ex Willd., 1787 (Una specie)
Bunge ex. Benth., 1834 (Circa 40 specie)
Bunge, 1835 (4 specie)
Leonurus L., 1753 (4 specie)
Hemsl., 1890 (2 specie)
Sojak, 1982 (6 specie)
Tribù Marrubieae La tribù Marrubieae Engl., 1892 comprende 4 generi e 70 specie:
Ballota L., 1753 (35 specie)
Marrubium L., 1753 (30 specie)
L., 1753 (4 specie)
Hedge & Rech.f., 1982 (Una specie)
Tribù Paraphlomideae La tribù Paraphlomideae Bendiksby, 2011 comprende 3 generi e 14 specie:
Makino, 1915 (Una specie)
Makino, 1915 (5 specie)
(Prain) Prain, 1908 (8 specie)
Tribù Phlomideae La tribù Phlomideae Mathiesen, 2010 comprende 4 generi e oltre 160 (fino a 280) specie:
Bunge, 1830 (Oltre 60 specie)
Benth., 1829 (Circa 2/5 specie)
Phlomis L., 1753 (Oltre 100 specie)
Popov, 1940 (una specie)
Tribù Pogostemoneae La tribù Pogostemoneae Briq., 1895 comprende 10 generi e 132 specie:
Blume, 1826 (10 specie)
R. Br., 1810 (13 specie)
Sm., 1806 (Una specie)
S. Moore, 1877 (5 specie)
Rchb., 1825 (Una specie)
Prain, 1898 (Una specie)
Sm., 1805 (3 specie)
Prain, 1889 (Circa 25 specie)
Desf., 1815 (71 specie)
Kudò, 1929 (2 specie)
Tribù Stachydeae La tribù Stachydeae Dumort., 1827 comprende 12 generi e circa 470 specie:
(A. Gray) W.F. Hillebr., 1888 (6 specie)
Melittis L., 1753 (Una specie)
Bunge, 1872 (Circa 4 specie)
(Benth.) Vved., 1941 (Una specie)
Benth., 1830 (25 specie)
L., 1753 (Una specie)
Sideritis L., 1753 (Circa 100 specie)
Stachys L., 1753 (Circa 300 specie)
Benth., 1830 (25 specie)
Kudo, 1930 (2 specie)
T. Durand, 1888 (2 specie)
Tribù Synandreae La tribù Synandreae Raf., 1837 comprende 5 generi e 18 specie:
Brazoria Engelm. & A. Gray, 1845 (2 specie)
Elliott ex Nutt., 1818 (2 specie)
Benth., 1829 (12 specie)
Nutt., 1818 (Una specie)
M.W. Turner, 1996 (Una specie)
Generi incertae sedis I seguenti generi (6 generi con 17 specie) allo stato attuale della descrizione della sottofamiglia (2015) non hanno ancora una collocazione ben definita:
Wall., 1822 (3 specie)
Galeopsis L., 1753 (11 specie)
(Kudo) S. Chow, 1962 (Una specie)
A. Shaw ex C.Y. Wu & H.W. Li, 1977 (Una specie)
Wall. ex Benth., 1829 (Una specie)
Dunn, 1913 (Una specie)
Sottofamiglia Nepetoideae
La sottofamiglia Nepetoideae , 1834 comprende 4 tribù, 9 sottotribù, 112 generi e circa 3 430 specie (sono da aggiungere 2 generi incertae sedis con 2 specie).
Sottotribù Ociminae La sottotribù Ociminae , 1858 comprende 13 generi e 250-300 specie:
Moench, 1802 (Circa 7 specie)
G. Taylor, 1931 (Una specie)
(Benth.) Benth., 1876 (4 specie)
N.E. Br., 1910 (Circa 17 specie)
T.C.E. Fr., 1929 (6 specie)
P.A.Duvign. & Plancke, 1939 (Circa 23 specie))
(Benth.) Briq., 1897 (Circa 28 specie)
Vahl, 1804 (2 specie))
Ocimum L., 1753 (Circa 65 - 150 specie)
Orthosiphon Benth., 1830 (Circa 40 specie)
P. Beauv., 1818 (Circa 5 specie)
Hedge, 1983 (Una specie)
E. Mey., 1837 (10 specie)
Sottotribù Hanceolinae La sottotribù Hanceolinae , & , 2003 comprende 3 generi e circa 100 specie:
Kudo, 1929 (3 -8 specie)
(Schrader ex Benth.) Spach, 1840 (Circa 100 specie)
Kudò, 1929 (2 specie)
Sottotribù Hyptidinae La sottotribù Hyptidinae Endl., 1838 comprende 7 generi e circa 380 specie:
Epling, 1932 (3 specie)
Kunth ex Benth., 1833 (Circa 30 specie)
(Mart. ex Benth.) Harley, 1988 (24 specie)
Harley, 1988 (Circa 16 specie)
Jacq., 1786 (Circa 300 specie)
Mart. ex Benth., 1833 (6 specie)
Pohl, 1827 (5 - 6 specie)
Schauer, 1844 (Una specie)
Sottotribù Plectranthinae La sottotribù Plectranthinae Endl., 1838 comprende 14 generi e circa 320-420 specie:
Mart. ex Spreng., 1825 (Circa 43 specie)
Welw.,1869 (3 specie)
Wall. ex Benth., 1830 (da 15 a 20 specie)
S. Moore, 1916 (2 - 3 specie)
Schweinf. ex Gurke, 1895 (Una specie)
Hedge, 1983 (Una specie)
Robyns & Lebrun, 1929 (Una specie)
A. Chev., 1909 (5 - 6 specie)
Hedge, 1998 (Una specie)
Guillaumin, 1930 (Una specie)
L'Her., 1788 (200 - 300 specie)
Hook., 1826 (Circa 37 specie)
Benth., 1830 (Circa 9 specie)
N.E. Br., 1912 (3 - 4 specie)
Generi incertae sedis
I seguenti generi (2 generi con 2 specie) allo stato attuale della descrizione della sottofamiglia (2015) non hanno ancora una collocazione ben definita:
Chiov., 1922 (Una specie) (possibile sinonimo di Aeollanthus)
Hand.-Mazz., 1936 (Una specie)
Sottofamiglia Prostantheroideae
La sottofamiglia Prostantheroideae Luerss., 1882 comprende 2 tribù, 16 generi e circa 280 specie. Tribù Chloantheae La tribù Chloantheae Benth. & Hook.f., 1876 comprende 10 generi e circa 140 specie:
(F. Muell.) Rye, 2000 (2 specie)
R. Br., 1810 (4 specie)
Turcz., 1849 (5 specie)
J.L. Drumm. ex Harv., 1855 (26 specie)
F. Muell., 1882 (una specie)
Hook., 1842 (6 specie)
Endl., 1838 (2 specie)
F. Muell., 1856 (12 specie)
Turcz., 1849 (3 specie)
R. Br., 1810 (circa 40 specie)
Tribù Westringieae La tribù Westringieae Bartl., 1830 comprende 6 generi e circa 139 specie:
R. Br., 1810 (7 specie)
R. Br., 1810 (40 specie)
R. Br., 1810 (16 specie)
Labill., 1806 (45 specie)
Sm., 1797 (30 specie)
F. Muell., 1876 (Una o due specie)
Sottofamiglia Scutellarioideae
La sottofamiglia Scutellarioideae Prantl, 1880comprende 5 generi e circa 380 specie:
Retz., 1791 (Una specie)
Vatke, 1881 (Una specie)
Scutellaria L., 1753 (Circa 360 specie)
Kotschy & Peyr., 1967 (19 specie)
C.Y. Wu & S. Chow, 1965 (Una specie)
Sottofamiglia Symphorematoideae
La sottofamiglia Symphorematoideae Briq. in Engl. & Prantl, 1895 comprende 3 generi e meno di 30 specie:
Roxb., 1820 (7 - 10 specie)
Jack, 1820 (14 specie)
Roxb., 1805 (3 specie)
Sottofamiglia Viticoideae
La sottofamiglia Viticoideae Briq. in Engl. & Prantl, 1895 comprende 10 generi e circa 400 - 500 specie:
L., 1753 (12 specie)
L., 1753 (Circa 33 - 35 specie)
H.R. Fletcher, 1937 (Una specie)
Jacq., 1760 (2 specie)
L., 1771 (50 - 200 specie)
Millsp., 1906 (8 specie)
Koorders, 2904 (Circa 14 specie)
Merrill, 1923 (Una specie)
L., 1753 (Circa 250 specie)
H.J. Lam., 1919 ( 5 specie)
Incertae sedis
I seguenti generi (incertae sedis) pur avendo delle affinità con la famiglia di questa voce non hanno ancora trovato una collocazione certa al suo interno:
Prain, 1908 (Una specie: Prain) - Distribuzione: Malaysia
L., 1753 (circa 140 specie) - Caratteristiche principali: foglie semplici (biancastre nella parte (abassiale)) con nervature (pennate); le infiorescenze sono ascellari con piccoli fiori; la corolla ha 4 lobi; il frutto ha 4 (nucule). - Distribuzione: aree in pieno sole temperate, subtropicali e tropicali dell'Asia, America e Australia
Benth., 1830 (2 - 3 specie) - Distribuzione: Malaysia e Asia sud-est.
H.R. Fletcher, 1937 (Una specie: H.R. Fletcher) - Caratteristiche principali: il portamento della specie di questo genere è erbaceo perenne o arbustivo; le foglie sono trifogliate con margini seghettati; la corolla ha 5 lobi. - Distribuzione: aree forestali della Cina, Thailandia e Indonesia
Wall. ex Griffith, 1842 (6 specie) - Caratteristiche principali: le foglie sono semplici; il calice e la corolla hanno 4 lobi; il frutto è uno (schizocarpo) che matura nel calice rigonfio. - Distribuzione: dall'India alla Cina
Jack, 1822 (Una specie: Jack) - Caratteristiche principali: le foglie sono composte-pennate; i piccioli sono (alati). - Distribuzione: territori stagionali secchi in Indomalesia.
Tectona L.f., 1781 (4 specie) - Caratteristiche principali: e foglie sono semplici con nervature pennate; l'indumento è composto di peli stellati; il calice è rigonfio. - Distribuzione: territori stagionali secchi in India e Asia sud-est
Generi presenti in Italia
Nella flora spontanea italiana della famiglia Lamiaceae sono presenti i seguenti generi:
Sottofamiglia
Tribù
Sottotribù
Genere
Numero specie
Ajugoideae
Ajuga L., 1753 (Iva)
7
Teucrium L., 1753 (Camedrio)
15
Lamioideae
Lamieae
Lamium L., 1753 (Falsa ortica)
9
Leonureae
Chaiturus Ehrh. ex Willd., 1787 (Cardiaca)
1
Leonurus L., 1753 (Cardiaca)
1
Marrubieae
Ballota L., 1753 (Cimiciotta)
4
Marrubium L. 1763 (Marrubio)
4
L., 1753 (Melissa)
1
Phlomideae
Phlomis L., 1753 (Salvione)
4
Stachydeae
Melittis L. 1753 (Erba limona)
1
L., 1753 (The siciliano)
1
Sideritis L., 1763 (Stregonia)
5
Stachys L., 1753 (Betonica)
23
Incertae sedis
Galeopsis L., 1753 (Canapetta)
8
Nepetoideae
Mentheae
Menthinae
Clinopodium L., 1753 (Clinopodio)
11
Mentha L., 1753 (Mentha)
9
Micromeria Benth., 1829 (Issopo)
11
Origanum L., 1753 (Origano)
3
Satureja L., 1753 (Santoreggia)
5
Thymbra L. 1753
1
Thymus L., 1753 (Timo)
15
L.,1753 (Zizifora)
1
Nepetinae
Dracocephalum L., 1753 (Melissa)
2
Glechoma L., 1753 (Ellera terrestre)
3
Hyssopus L., 1753 (Issopo)
1
Nepeta L., 1763 (Gattaia)
7
Salviinae
Melissa L., 1753 (Melissa)
1
Salvia L., 1753 (Salvia)
20
Rosmarinus L., 1753 (Rosmarino)
3
Lycopinae
Lycopus L., 1753 (Erba sega)
2
Prunellinae
Prunella L., 1753 (Brunella)
4
Horminum L., 1753 (Ormino)
1
Ocimeae
Ociminae
Ocimum L., 1753 (Basilico)
1
Lavanduleae
Lavandula L., 1753 (Lavanda)
5
Scutellarioideae
Scutellaria L., 1753 (Scutellaria)
8
Viticoideae
L., 1753 (Agnocasto)
1
In totale nella flora spontanea italiana della famiglia Lamiaceae sono presenti quasi 200 specie, delle quali 122 appartengono alla flora delle Alpi.
Chiave per le sottofamiglie
Per meglio comprendere ed individuare le 7 sottofamiglie, l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche (vengono cioè indicate solamente quelle caratteristiche utili a distingue un gruppo dall'altro).
Gruppo 1A: lo stilo è terminale o subterminale, se (raramente) è di tipo (ginobasico), allora il calice è bilabiato ((zigomorfo)) con i lobi interi e arrotondati;
Gruppo 2A: il portamento delle piante è lianoso; le infiorescenze sono delle cime capitate con 3 - 7 fiori sottesi da un involucro di brattee; l'ovario è imperfettamente biloculare, libero verso l'apice, con gli ovuli penduli (attaccati per la parte superiore) e (ortotropi);
Symphorematoideae.
Gruppo 2B: il portamento delle piante è arboreo, arbustivo o erbaceo (raramente è lianoso); le infiorescenze sono varie; l'ovario è 2-4-loculare, libero verso l'apice, con gli ovuli sono eretti di tipo da (anatropo) a (emianatropo);
Gruppo 3A: il calice normalmente è bilabiato ((zigomorfo)) con lobi interi, oppure è più o meno pentalobato ((attinomorfo)) con lobi arrotondati; la corolla è sempre zigomorfa bilabiata; le antere sono fessurate e spesso cilgliate; i frutti sono degli (schizocarpi) con 4 mericarpi e con pericarpo tubercolato o piumoso;
Scutellarioideae.
Gruppo 3B: il calice e la corolla sono da attinomorfi a bilabiati (zigomorfi); le antere sono fessurate ma non cigliate; i frutti sono degli schizocarpi oppure sono (indeiscenti) e delle drupe, se sono divisi in 4 mericarpi, allora il pericarpo è da liscio a verrucoso o reticolato;
Gruppo 4A: l'ovario è lobato oppure no, se non è lobato, allora l'indumento è formato da peli stellati o ramificati, oppure sono presenti delle scaglie; i semi sono di tipo albuminoso; tutte le specie sono endemiche dell'Australia;
Prostantheroideae.
Gruppo 4B: l'ovario è lobato oppure no; l'indumento è formato da peli semplici; i semi non sono albuminosi;
Ajugoideae : la corolla varia da più o meno attinomorfa a un labbro (raramente è bilabiata); il polline spesso si presenta spinoso, spinuloso o verrucato; le columelle spesso sono ramificate.
Viticoideae : la corolla spesso è bilabiata; il polline non si presenta spinoso; le columelle non sono ramificate.
Gruppo 1B: lo stilo è di tipo (ginobasico);
Nepetoideae: il polline normalmente è 6-colpato con 3 celle; le piante sono spesso fortemente aromatiche (sostanze volatili, terpenoidi, acido rosmarinico); l'embrione non è spatulato.
Lamioideae: il polline normalmente è 3-colpato con 2 celle; le piante raramente sono aromatiche (sono presenti iridoidi e glicosidi fenolici); l'embrione è spatulato.
Usi
Piante usate in cucina: per la presenza di ghiandole ricche di oli essenziali, vengono utilizzate come piante aromatiche il rosmarino (Rosmarinus officinalis L.), la salvia (Salvia officinalis L.), il basilico (Ocimum basilicum L.), la santoreggia (Satureja hortensis L.), il timo (Thymus vulgaris L.), l'origano (Origanum vulgare L.), la maggiorana (Origanum majorana L.), la nepetella(Clinopodium nepeta (L.) Savi).
Piante usate in liquoreria e nell'industria di trasformazione: menta (Mentha L.) e il polio (Teucrium polium L.).
Piante usate in profumeria: l'issopo (Hyssopus officinalis L.), la sclarea o sclareggia (Salvia sclarea L.), la lavanda o "spigo" (Lavandula angustifolia Mill.).
Piante usate in farmacia: la lavanda, la menta, la melissa o cedronella (Melissa officinalis L.), la santoreggia, la maggiorana, il rosmarino, la salvia, il timo, l'issopo, la Leonurus cardiaca o erba del cuore ( L.).
Piante usate in falegnameria: il genere Tectona (teak).
^Scientific Research & Data - Kew, su kew.org, p. Systematics of Lamiaceae Subfamily Viticoideae. URL consultato l'11 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
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