I VII Giochi olimpici invernali, noti anche come Cortina '56, si sono svolti a Cortina d'Ampezzo (Italia) dal 26 gennaio al 5 febbraio 1956. Furono la prima manifestazione olimpica tenutasi in una città italiana.
VII Giochi olimpici invernali | |||||||||||||||||||||
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Città ospitante | Cortina d'Ampezzo, Italia | ||||||||||||||||||||
Paesi partecipanti | 32 (vedi sotto) | ||||||||||||||||||||
Atleti partecipanti | 822 (690 - 132 ) | ||||||||||||||||||||
Competizioni | 24 in 6 sport | ||||||||||||||||||||
Cerimonia apertura | 26 gennaio 1956 | ||||||||||||||||||||
Cerimonia chiusura | 5 febbraio 1956 | ||||||||||||||||||||
Aperti da | Giovanni Gronchi | ||||||||||||||||||||
Giuramento atleti | Giuliana Minuzzo | ||||||||||||||||||||
Ultimo tedoforo | Guido Caroli | ||||||||||||||||||||
Stadio | Stadio olimpico del ghiaccio | ||||||||||||||||||||
Medagliere | |||||||||||||||||||||
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(Cronologia dei Giochi olimpici) | |||||||||||||||||||||
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Assegnazione
Candidatura
Il conte Alberto Bonacossa con sua moglie Maria, d'accordo con le autorità sportive del tempo, incoraggiò l'Amministrazione comunale di Cortina d'Ampezzo a porre la propria candidatura per i Giochi olimpici invernali del 1944. Nella trentottesima sessione del Comitato Olimpico Internazionale del 1939, tenutasi a Londra dal 6 al 9 giugno, la località ampezzana ottenne l'assegnazione battendo le altre candidature di Oslo e Montréal. Lo scoppio della seconda guerra mondiale stroncò tuttavia l'iniziativa. Nel 1946 la FISI, convenuta a Milano, decise, con l'avallo della giunta comunale e del CONI, di riproporre la candidatura ampezzana per ottenere i VI Giochi olimpici invernali; la presentazione fu affidata a una delegazione condotta sempre dal conte Bonacossa. Cortina d'Ampezzo venne battuta di solo due voti da Oslo.
La terza candidatura olimpica ufficiale di Cortina d'Ampezzo, in questo caso ad ospitare i VII Giochi olimpici invernali nel 1956, avvenne a inizio 1949, con presentazione al CIO della richiesta da parte degli enti preposti: il 4 gennaio fu inviata la domanda dal sindaco di Cortina d'Ampezzo , accompagnata il 12 febbraio da quella del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, a firma del presidente Giulio Onesti e del segretario generale Bruno Zauli, nella quale veniva riportato che la Giunta Esecutiva, nella seduta del 27 gennaio, appoggiava la candidatura della cittadina veneta.
Selezione
I VII Giochi olimpici invernali del 1956 furono assegnati il 27 aprile 1949, durante il 43º congresso del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) svoltosi a Roma (nella stessa sessione venne selezionata anche la città che avrebbe ospitato i Giochi della XVI Olimpiade, sempre nel 1956, che fu l'australiana Melbourne).
Nella sede congressuale, ospitata dall'Hotel Excelsior di Roma, vennero presentate quattro candidature: Colorado Springs (Stati Uniti), Cortina d'Ampezzo (Italia), Lake Placid (Stati Uniti) e Montréal (Canada).
La presentazione della candidatura di Cortina d'Ampezzo venne fatta dalla delegazione formata dal sindaco e da , commissario tecnico della FISI .
Cortina d'Ampezzo alla prima votazione ottenne nuovamente, dopo il 1944, di poter organizzare i Giochi olimpici invernali nel 1956; la sua candidatura prevalse, molto nettamente, sulle altre.
Successivamente Alberto Bonacossa, ex presidente del CONI e membro in carica del CIO, apprezzato a livello internazionale, ebbe a dire che influì sulla scelta di Cortina da parte dei votanti la posizione della zona e delle comunicazioni già esistenti, ma soprattutto la mostra creata all'interno dell'Hotel Excelsior, nella quale era stati riprodotti dei plastici in gesso delle Dolomiti.
Candidatura | Paese | Round 1 (voti) |
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Cortina d'Ampezzo | Italia | 31 |
Montreal | Canada | 7 |
Colorado Springs | Stati Uniti | 2 |
Lake Placid | Stati Uniti | 1 |
Sviluppo e preparazione
Organizzazione
Comitato Organizzatore
In base all'articolo 26 del regolamento del CIO toccò al Comitato olimpico nazionale italiano la responsabilità dell'organizzazione dei Giochi. Nelle riunioni del 4 e 5 Agosto 1949, la giunta esecutiva CONI deliberò di effettuare i primi preparativi e opere attraverso i suoi uffici, nominando successivamente un Comitato Organizzatore al quale demandare tutti i poteri per la preparazione dei Giochi.
Nella riunione del 25 marzo 1953, la giunta esecutiva del CONI deliberò la costituzione dei comitati. Innanzitutto, al presidente del CIO Avery Brundage venne offerta la presidenza onoraria dei Giochi, al Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi l'Alto Patronato, e venne promossa la formazione di un Comitato d'onore, del quale fecero parte le più alte cariche della Repubblica Italiana, quali i Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei ministri, nonché alcuni ministri direttamente interessati per il loro ruolo allo svolgimento dei Giochi (Affari Esteri, Interno, Finanze, Tesoro, Difesa, Pubblica Istruzione, Lavori Pubblici, Trasporti, Poste e Telecomunicazioni). Si procedette poi a costituire il Comitato Organizzatore, formato dai due membri italiani del CIO, dai rappresentanti del CONI fra cui il presidente ed il segretario generale, dai due presidenti delle federazioni nazionali degli sport invernali, dal prefetto della provincia di Belluno e dal sindaco di Cortina d'Ampezzo.
Al Comitato Organizzatore fu assegnato il mandato del CONI di realizzare i Giochi di Cortina 1956, tramite regolamento che ne fissava i compiti, con Comitato Esecutivo alle sue dipendenze. Inizialmente i due comitati furono presieduti dal presidente del CONI Giulio Onesti, con segretario generale . Il 15 luglio 1954 la giunta esecutiva del CONI stabilì gli incarichi definitivi dei comitati: il conte Paolo Thaon di Revel fu scelto quale presidente del Comitato organizzatore, con Fabjan rimasto nel ruolo di segretario generale, mentre Giulio Onesti mantenne la presidenza del Comitato esecutivo, con vicepresidente Ottorino Barassi.
Il CONI istituì infine delle commissioni (di cinque esperti ciascuna) per un miglior svolgimento delle gare: Commissione per lo Sci, presieduta da , presidente della Federazione italiana sport invernali; Commissione per il Bob, presieduta da Federico Terschak, membro della Federazione internazionale di bob e skeleton; Commissione per l'Hockey, presieduta da Enrico Calcaterra, membro della Lega Italiana Hockey Ghiaccio; Commissione per il Pattinaggio Artistico, presieduta da , membro della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio; Commissione per il Pattinaggio di Velocità, presieduta da , membro dell'International Skating Union.
Il Comitato Organizzatore si sciolse a Giochi conclusi, dopo un'ultima riunione con cerimonia svolta la mattina del 21 marzo 1956 nel salone d'onore del CONI al Foro Italico di Roma.
Opere
- Impianti
Affinché Cortina d'Ampezzo potesse ospitare i Giochi, occorreva che il CONI realizzasse un programma di lavori, in quanto la cittadina era dotata di attrezzature per gli sport invernali a livello turistico più che sportivo ed agonistico. Cortina era priva di uno stadio del ghiaccio e di una pista di pattinaggio di velocità, mentre le piste da sci, il trampolino per il salto con gli sci e la pista da bob risultavano in cattive condizioni. Realizzare gli impianti rappresentò la parte più costosa e impegnativa di tutta l'organizzazione. Pertanto, le opere principali per poter svolgere i Giochi furono le seguenti:
- Realizzazione di nuovi impianti:
- Stadio Olimpico del Ghiaccio (1952-1955), da utilizzarsi per l'hockey su ghiaccio, il pattinaggio di figura e le cerimonie di apertura e chiusura, su progetto di con la collaborazione di e , per un importo di 1 297 905 497 lire e inaugurato il 26 ottobre 1955;
- Impianti sussidiari a Bolzano e Madonna di Campiglio, da utilizzarsi per gli allenamenti di hockey su ghiaccio e pattinaggio di velocità su ghiaccio, per un importo di 38 468 761 lire;
- Piste da sci alpino, per un importo di 25 991 024 lire;
- Pista di Misurina, da utilizzarsi per il pattinaggio di velocità su ghiaccio, per un importo di 12 513 404 lire e inaugurata nel 1953;
- Stadio della neve, da utilizzarsi per lo sci di fondo e la combinata nordica, per un importo di 2 261 900 lire;
- Ricostruzione del Trampolino Italia (1955), da utilizzarsi per il salto con gli sci e la combinata nordica, su progetto di , Holzner, Enzo Mantovani e Luciano Berti, per un importo di 308 459 016 lire;
- Restauro della pista di bob, per un importo di 30 276 032 lire;
- Installazione di tribune provvisorie per gli eventi di sci alpino, sci di fondo e pattinaggio di velocità su ghiaccio, per un importo di 80 293 024 lire;
- Contributo di 10 000 000 di lire per l'esistente , da utilizzarsi per l'hockey su ghiaccio.
A Giochi conclusi, il CONI donò la proprietà dei due principali impianti permanenti realizzati (Stadio Olimpico del Ghiaccio e nuovo Trampolino Italia) al Comune di Cortina d'Ampezzo.
- Infrastrutture
Nel 1952 alcuni componenti del CONI si erano recati ad Oslo durante i VI Giochi olimpici invernali per raccogliere informazioni sulle infrastrutture necessarie per ospitare l'evento. Cortina d'Ampezzo era un piccolo paesino di 6 000 abitanti e, per accogliere il notevole afflusso di persone previste, fu necessario costruire nuove strade, potenziare le linee elettriche e telefoniche, e migliorare la rete fognaria e idrica cittadina.
Bilancio e finanziamenti
Tutti i costi dei Giochi furono finanziati dal CONI, date le poche risorse del Comune di Cortina d'Ampezzo (il quale contribuì solamente donando il terreno sul quale costruire lo Stadio Olimpico del Ghiaccio). Per i miglioramenti infrastrutturali della località intervenne invece il Governo italiano, che stanziò un totale di 460 000 000 di lire per i miglioramenti infrastrutturali. Tornando ai costi per l'organizzazione dell'evento, nel 1950 il CONI decise di accantonare annualmente sul proprio bilancio 600 000 000 di lire per il periodo 1951-1956, per totale di 3,6 miliardi di lire, comprese le spese per la partecipazione della squadra italiana. Nel 1952 venne approntato un preventivo di spesa per i Giochi, basato sulla partecipazione di 4 000 atleti per 35 nazioni partecipanti, per un totale di 2 500 000 000 di lire, aggiornato nel 1954 con l'aggiunta di ulteriori 800 000 000 di lire di costi.
A Giochi conclusi, il bilancio consuntivo finale ebbe una spesa totale di 3 213 046 330 lire, con incassi quantificabili in circa 231 000 000 di lire per la vendita di biglietti e 300 000 000 di lire per il riutilizzo di materiali e attrezzature per i futuri Giochi estivi di Roma 1960, cosicché al CONI i Giochi Olimpici di Cortina 1956 costarono 2 682 046 330 lire. Da sottolineare anche che per migliorare situazioni logistiche, il CONI concesse a privati dei mutui privilegiati sulla gestione del Credito sportivo per un complesso di 265 000 000 di lire, estinguibili in un periodo di tempo da dieci a venti anni.
Il comitato organizzatore utilizzò anche sponsorizzazioni aziendali; ad esempio, la FIAT disegnò l'auto ufficiale dei Giochi e l'Olivetti fornì le macchine da scrivere per i 400 giornalisti presenti all'evento.
Sedi
Per i VII Giochi olimpici invernali, le sedi di gara ebbero dimensioni ridotte sia in termini di capienza che di compattezza spaziale dei luoghi, in gran parte raggiungibili a piedi dal centro abitato di Cortina d'Ampezzo e comunque tutte dislocate all'interno del territorio comunale, con la sola eccezione della ubicata nel confinante comune di Auronzo di Cadore. Più distanti dalla città ospitante furono solamente due strutture per allenamento, scelte nella vicina regione Trentino-Alto Adige.
Legenda colori:
Impianti esistenti e in funzione (anche con cambio di utilizzazione successiva);
Impianti esistenti ma in disuso;
Impianti temporanei o edifici utilizzati a fini sportivi solo per l'evento;
Impianti demoliti successivamente all'evento;
N.B. La capacità degli impianti permanenti, realizzati per le olimpiadi o ristrutturati per l'evento e a tutt'oggi funzionanti, è riferita alla capienza del periodo olimpico e non a quella attuale che potrebbe aver subito variazioni (come ad esempio lo Stadio Olimpico del Ghiaccio, progettato allora per ospitare 12 042 spettatori e sceso a 7 000 spettatori attuali con la ristrutturazione per i XXV Giochi olimpici invernali del 2026).
Sedi non competitive
Città | Impianto | Capacità | Evento |
---|---|---|---|
Cortina d'Ampezzo (Belluno) | Stadio Olimpico del Ghiaccio | 12 042 | Cerimonia di apertura |
Cerimonia di chiusura |
Sedi di gara
Città | Impianto | Capacità | Sport |
---|---|---|---|
Cortina d'Ampezzo (Belluno) | 6 760 | Sci alpino | |
12 080 | Sci alpino | ||
Pista del bob | 4 650 | Bob | |
7 920 | Sci alpino | ||
Pista Olimpia | 9 830 | Sci alpino | |
9 650 | Combinata nordica | ||
Sci di fondo | |||
Stadio Olimpico del Ghiaccio | 12 042 | Hockey su ghiaccio | |
Pattinaggio di figura | |||
2 000 | Hockey su ghiaccio | ||
Trampolino Italia | 46 152 | Combinata nordica | |
Salto con gli sci | |||
Auronzo di Cadore (Belluno) | 8 550 | Pattinaggio di velocità |
Sedi d'allenamento
Città | Impianto | Capacità | Sport |
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Cortina d'Ampezzo (Belluno) | Cristallo Palace Hotel | - | Pattinaggio artistico |
Miramonti-Majestic Hotel | - | Pattinaggio artistico | |
Bolzano | Fiera di Bolzano | - | Hockey su ghiaccio |
Pinzolo (Trento) | Pista di Madonna di Campiglio | - | Pattinaggio di velocità |
Villaggio olimpico
Nel 1953 fu ipotizzato che sarebbero stati ospitati per i Giochi di Cortina circa 1 400 atleti e 600 accompagnatori e, in linea con le prescrizioni del CIO, venne studiata la possibilità di realizzare il Villaggio olimpico, con tanto di redazione di planimetrie di massima e scelta del luogo di costruzione di edifici a carattere permanente (in località ). Sorsero fin da subito i primi dubbi, dettati dal possibile mancato futuro riutilizzo degli alloggi ad abitazioni per 2 000 persone, in quanto non vi era alcuna carenza abitativa in un paese come Cortina di 6 000 residenti; pertanto, come già era accaduto ai Giochi invernali di Sankt Moritz 1948, venne deciso di non costruire il Villaggio olimpico e di alloggiare i partecipanti (oltre a ufficiali di gara, giornalisti, fotografi, personale dei servizi, ausiliari ecc.) nelle strutture alberghiere della zona, intavolando trattative con l'"Associazione degli albergatori cortinesi" per giungere ad un accordo sui posti e sui costi. Tra Cortina d'Ampezzo, Pocol, Zuel, Passo Tre Croci e Misurina vi erano 425 alberghi e 10 pensioni, per una capienza di 4 935 posti letto, in linea con le esigenze preventivate. In qualche caso fu necessario procedere con dei lavori per rendere più confortevoli gli alloggi o aumentare la disponibilità dei servizi, e il Comitato Organizzatore dei Giochi aiutò i rispettivi albergatori con dei contributi economici.
Ogni nazione partecipante venne sistemata in un solo albergo e, nel caso di piccole delegazioni, esse furono riunite in una sola struttura ricettiva; a consuntivo dei Giochi, furono realmente utilizzati 28 alberghi per alloggiare un totale di 1 415 persone.
Fu comunque realizzato un mini villaggio olimpico prefabbricato per il reparto degli Alpini dell'Esercito Italiano, di stanza per i Giochi, che costò 38 000 000 di lire e che successivamente, a evento concluso, venne smontato e trasferito a Corvara in Badia come sede fissa per le esercitazioni sciistiche ed alpine dell'esercito.
Simboli
Logo
Il lancio di un concorso nazionale per la scelta dello stemma dei Giochi fu il primo atto del CONI nella preparazione dell'evento. La Commissione giudicatrice fu composta, tra gli altri, dal presidente del CONI Giulio Onesti, dal direttore generale dell'Antichità e Belle Arti Guglielmo De Angelis D'Ossat, dal segretario del CONI Bruno Zauli, dal presidente FISI , dal presidente FISG Remo Vigorelli e dal sindaco di Cortina d'Ampezzo. I bozzetti partecipanti al concorso dovevano contenere alcuni elementi prestabiliti ("l'idea degli sport invernali a carattere olimpico", un motivo su Cortina d'Ampezzo; i cinque cerchi olimpici, la scritta «VII Giochi Olimpici Invernali - Cortina d'Ampezzo 1956») ed essere realizzati con l'impiego di cinque colori al massimo, ma anche essere suscettibili di riproduzione grafica in bianco e nero.
Al concorso parteciparono 86 bozzetti, disegnati da 79 artisti. Vinsero il concorso, in ex-aequo al primo posto e condivisione del premio in palio, i bozzetti presentati dagli artisti di Milano e di Genova. Tuttavia, venne utilizzato come logo ufficiale dei Giochi il bozzetto di Rondinelli, riproducendo come manifesto dell'evento anche quello del Bonilauri.
Il logo ufficiale dei Giochi presentava un cerchio contenente il monte Pomagagnon innevato con, in basso e in primo piano, il (campanile della Basilica dei Santi Filippo e Giacomo), sovrastati, su cielo azzurro come sfondo, dai cinque cerchi olimpici sormontati a loro volta da una stella bianca; questo cerchio era attorniato dalla scritta "* VII GIOCHI OLIMPICI INVERNALI * CORTINA 1956", contenuti entrambi in un fiocco di neve stilizzato, anch'esso di forma circolare.
Poster
Il poster, o manifesto olimpico dei Giochi, come detto, fu realizzato in doppia versione utilizzando i due bozzetti vincitori del concorso sul logo: il manifesto di riproponeva l'emblema dei Giochi su sfondo azzurro, a ricordare il colore sportivo italiano, in un manifesto con ebbe una tiratura di 11 000 copie e 100 000 cartoline (alcune delle quali però con lo stemma su sfondo bianco); il manifesto su bozzetto di , vincitore ex aequo del concorso, presentava, in maniera stilizzata e in primo piano, la mano con guanto di un tedoforo mentre portava la torcia olimpica, con sullo sfondo il monte Pomagagnon; in basso vi erano i cinque cerchi olimpici e la scritta "VII GIOCHI OLIMPICI D'INVERNO - CORTINA D'AMPEZZO - 1956". Il poster di Bonilauri venne proposto in cinque versioni, con la scritta in altrettante lingue differenti (5 000 copie sia in italiano sia in francese, 1 500 in inglese, 1 000 sia in tedesco sia in spagnolo), e venne anch'esso utilizzato per cartoline e prodotti ufficiali.
Fiamma olimpica
La fiamma olimpica dei VII Giochi olimpici invernali venne accesa a Roma, il 22 gennaio 1956, anziché con la solita cerimonia rituale ad Olimpia in Grecia che precede ogni edizione delle Olimpiadi, e viaggiò sulle (torce) progettate da e prodotte dalla E.M.I. Factories Ltd, High Dury Alloys Ltd., attraverso una (staffetta) lungo le strade del Veneto, fino a giungere allo Stadio Olimpico del Ghiaccio di Cortina d'Ampezzo il 26 gennaio 1956, giorno della , quando l'ultimo tedoforo Guido Caroli con la sua torcia accese il (braciere olimpico), che rimase ardente fino al 5 febbraio, giornata conclusiva della manifestazione.
Mascotte
I Giochi del 1956 non ebbero una mascotte ufficiale della manifestazione, poiché questa divenne uno dei simboli di ogni edizione a partire dai successivi Giochi invernali di Grenoble 1968.
Medaglie
Le medaglie olimpiche assegnate agli atleti classificati ai primi tre posti di ogni evento furono progettate dall'artista milanese e coniate dalla ditta , anch'essa di Milano. La composizione delle medaglie era in argento dorato per tutti i vincitori, in argento per i piazzati al secondo posto e in bronzo per i terzi classificati, e il diametro delle stesse fu di 6 cm.
Su una faccia vi era la testa stilizzata di una donna, con i cerchi olimpici quale corona, la torcia olimpica in basso a destra con l'iscrizione "VII GIOCHI OLIMPICI INVERNALI" a circondare il tutto; sull'altra faccia, un cristallo di neve centrale con sfondo del Monte Pomagagnon, circondati dall'iscrizione: "CITIUS ALTIUS FORTIUS - CORTINA 1956".
Furono realizzate, con lo stesso conio ma con un diametro inferiore (4,5 cm), delle medaglie commemorative dell'evento (in rame di color cuoio) distribuite a tutti i partecipanti e medaglie omaggio (in argento) donate ai membri delle varie organizzazioni, alle autorità ed ai diplomatici presenti a Cortina.
Il numero delle medaglie coniate fu di 40 per i vincitori, 38 per i secondi classificati, 39 per i terzi classificati, 2 532 quelle commemorative e 157 quelle omaggio, per una spesa complessiva di 2 140 500 lire.
Diplomi
I diplomi olimpici realizzati furono due: uno per gli atleti arrivati nei primi sei posti di ogni evento, ed uno per tutti i partecipanti. Il diploma per i primi sei classificati venne creato da di Roma e stampato su carta filigranata, di color avorio, dalle di Fabriano. Il tema del diploma fu un festone, di color pigna, di forma a "U" composto di frutti e fiori di montagna, circondato da cristalli di neve di color argento; alla base del festone era inserito un nastro con il motto olimpico «citius - altius - fortius» mentre internamente allo stesso vi erano i cinque cerchi olimpici, che sormontavano la scritta «VII Giochi Olimpici Invernali - Cortina d'Ampezzo 1956», entrambi dorati. I diplomi furono firmati dal presidente del CIO Avery Brundage e dal presidente del Comitato Organizzatore Paolo Thaon di Revel e ne furono stampati 300, per un costo totale di 498 000 lire.
Il diploma per tutti gli atleti partecipanti (che venne però consegnato anche ai membri del CIO, ai collaboratori, ai funzionari e a tutti coloro presero parte attivamente ai Giochi) fu realizzato dal romano Corrado Mancioli e rappresentava un tripode col fuoco olimpico, sormontato dai cinque cerchi olimpici e con, sottostante, il disegno dello stadio olimpico del ghiaccio. I diplomi furono firmati dal presidente del CONI Giulio Onesti e dal presidente del Comitato Organizzatore Thaon di Revel e ne vennero stampati 3 000, per un costo totale di 495 000 lire.
I Giochi
Partecipanti
All'apertura dei Giochi risultavano iscritti 923 atleti di 32 paesi, e presero parte alle gare 822 atleti, dei quali 132 donne e 690 uomini, in rappresentanza delle confermate 32 delegazioni, record fino a quel momento nella breve storia dei Giochi olimpici invernali superando i 694 atleti di 30 delegazioni nazionali partecipanti quattro anni prima a Oslo 1952.
La delegazione più numerosa a Cortina, con 67 atleti, fu quella degli Stati Uniti seguita dall'Italia, nazione di casa, con 65 e dalla Squadra Unificata Tedesca con 63 (Germania Ovest e Germania Est gareggiarono insieme, secondo un accordo che sarebbe continuato anche per le due successive edizioni).
L'Unione Sovietica, la Bolivia e l'Iran parteciparono per la prima volta ai Giochi olimpici invernali; la Bolivia fu la prima nazione interamente tropicale a partecipare ad un'edizione dei Giochi invernali. Corea del Sud, Liechtenstein e Turchia ritornarono a prendere parte ai Giochi dopo la loro assenza all'edizione del 1952, mentre Argentina, Danimarca, Nuova Zelanda e Portogallo, che avevano partecipato nel 1952, non furono presenti.
In elenco i paesi partecipanti (tra parentesi il numero di atleti partecipanti/iscritti per delegazione):
- Australia (8/10)
- Austria (60/66)
- Belgio (4/6)
- Bolivia (1/1)
- Bulgaria (7/7)
- Canada (35/37)
- Cecoslovacchia (41/41)
- Cile (3/4)
- Corea del Sud (4/4)
- Finlandia (31/34)
- Francia (32/37)
- Giappone (10/10)
- Gran Bretagna (41/45)
- Grecia (3/3)
- Iran (3/4)
- Islanda (7/8)
- Italia (65/79)
- Jugoslavia (17/18)
- Libano (3/3)
- Liechtenstein (8/8)
- Norvegia (45/51)
- Paesi Bassi (8/8)
- Polonia (51/53)
- Romania (20/20)
- Spagna (9/13)
- Squadra Unificata Tedesca (63/75)
- Stati Uniti (67/74)
- Svezia (58/68)
- Svizzera (59/61)
- Turchia (4/6)
- Ungheria (2/2)
- Unione Sovietica (53/67)
Discipline
Il programma dei VII Giochi olimpici invernali prevedeva 24 eventi (17 maschili, 6 femminili e 1 misto), in 8 sport.
Rispetto ai Giochi olimpici invernali del 1952, furono mantenuti nel programma gli stessi sport, e vennero apportate delle modifiche solamente agli eventi dello sci di fondo: vennero aggiunte due gare, la staffetta 3x5 km femminile e la 30 km maschile, mentre la 18 km maschile fu sostituita dalla 15 km.
Federazione internazionale | Sport | Maschile | Femminile | Misti | Totali |
---|---|---|---|---|---|
FIBT | Bob | 2 | 2 | ||
FIS | Combinata nordica | 1 | 1 | ||
IIHF | Hockey su ghiaccio | 1 | 1 | ||
ISU | Pattinaggio di figura | 1 | 1 | 1 | 3 |
ISU | Pattinaggio di velocità | 4 | 4 | ||
FIS | Salto con gli sci | 1 | 1 | ||
FIS | Sci alpino | 3 | 3 | 6 | |
FIS | Sci di fondo | 4 | 2 | 6 | |
Totale (8 sport) | 17 | 6 | 1 | 24 |
Nel programma dei Giochi non vi fu nessuno sport dimostrativo, in aggiunta a quelli ufficiali.
Calendario degli eventi
● | Cerimonia di apertura | ● | Competizioni | ● | Finali | ● | Cerimonia di chiusura |
Sport | Gennaio - Febbraio 1956 | Finali | ||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
26 | 27 | 28 | 29 | 30 | 31 | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | ||
Cerimonia d'apertura | ● | |||||||||||
Bob | ● | ● | ● | ● | 2 | |||||||
Combinata nordica | ● | ● | 1 | |||||||||
Hockey su ghiaccio | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 1 | |||
Pattinaggio di figura | ● | ● | ● | ● | ● | 3 | ||||||
Pattinaggio di velocità | ● | ● | ● | ● | 4 | |||||||
Salto con gli sci | ● | 1 | ||||||||||
Sci alpino | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 6 | |||||
Sci di fondo | ● | ● | ● | ● | ● | ● | 6 | |||||
Cerimonia di chiusura | ● | |||||||||||
Finali | 0 | 2 | 3 | 2 | 3 | 3 | 3 | 4 | 2 | 1 | 1 | 24 |
Cerimonia di apertura
La cerimonia di apertura dei VII Giochi olimpici invernali si svolse giovedì 26 gennaio 1956, con inizio alle ore 11:30 UTC+1, presso lo stadio olimpico del ghiaccio di Cortina d'Ampezzo.
La cerimonia si tenne alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi. Le delegazioni dei vari paesi partecipanti, schierate su tripla fila, sfilarono in corteo partendo dalle strade del centro di Cortina per fare il loro ingresso allo stadio olimpico del ghiaccio, con il seguente ordine di sfilata (come da tradizione aperta dalla delegazione greca e chiusa dalla delegazione italiana, padrona di casa):
Ordine | Delegazione | Codice | Portabandiera | Sport del portabandiera |
---|---|---|---|---|
1 | Grecia | GRE | Sci alpino | |
2 | Australia | AUS | Volontario | |
3 | Austria | AUT | Toni Sailer | Sci alpino |
4 | Belgio | BEL | Sconosciuto | - |
5 | Bolivia | BOL | Sci alpino | |
6 | Bulgaria | BGR | Sconosciuto | - |
7 | Canada | CAN | Norris Bowden | Pattinaggio di figura |
8 | Cecoslovacchia | TCH | Hockey su ghiaccio | |
9 | Cile | CHI | Sconosciuto | - |
10 | Corea del Sud | KOR | Sconosciuto | - |
11 | Finlandia | FIN | Antti Hyvärinen | Salto con gli sci |
12 | Francia | FRA | James Couttet | Sci alpino |
13 | Squadra Unificata Tedesca | EUA | Anderl Ostler | Bob |
14 | Giappone | JPN | Combinata nordica | |
15 | Gran Bretagna | GBR | Sci alpino | |
16 | Iran | IRN | Ufficiale | |
17 | Islanda | ISL | Sci alpino | |
18 | Jugoslavia | YUG | Sconosciuto | - |
19 | Libano | LIB | Sconosciuto | - |
20 | Liechtenstein | LIE | Eduard von Falz-Fein | Ufficiale |
21 | Norvegia | NOR | Sverre Stenersen | Sci di fondo |
22 | Paesi Bassi | HOL | Kees Broekman | Pattinaggio di velocità su ghiaccio |
23 | Polonia | POL | Sci di fondo | |
24 | Romania | ROM | Sconosciuto | - |
25 | Spagna | ESP | Sci alpino | |
26 | Stati Uniti | USA | Bob | |
27 | Svezia | SWE | Salto con gli sci | |
28 | Svizzera | SUI | Georges Schneider | Sci alpino |
29 | Turchia | TUR | Sconosciuto | - |
30 | Ungheria | HUN | Ufficiale | |
31 | Unione Sovietica | URS | Oleg Goncharenko | Pattinaggio di velocità su ghiaccio |
32 | Italia | ITA | Tito Tolin | Salto con gli sci |
Il presidente del Comitato organizzatore dei Giochi Paolo Thaon di Revel pronunciò il saluto protocollare, al quale seguì il presidente Gronchi che dichiarò ufficialmente aperti i settimi Giochi Invernali di Cortina d'Ampezzo.
Dopo la dichiarazione si ebbe l'ingresso nello stadio del pattinatore di velocità su ghiaccio Guido Caroli, che portava in mano la torcia olimpica; l'atleta, ultimo tedoforo, con la fiaccola compì un giro dello stadio salendo poi sul podio dove era posizionato il braciere, per accendere il fuoco olimpico.
Successivamente fu pronunciato il giuramento olimpico, per la prima volta nella storia dei Giochi olimpici da una donna, Giuliana Chenal Minuzzo, medaglia di bronzo in discesa libera di sci alpino ai Giochi invernali di Oslo 1952.
Durante la cerimonia venne suonato per la prima volta l'inno olimpico di , che era stato ufficialmente riconosciuto come tale al congresso del CIO di Parigi del 13 giugno 1955 (nel 1958 verrà tuttavia sostituito dell'inno olimpico di Spyridon Samaras).
Alle ore 12:27 UTC+1 il Presidente della Repubblica lasciò lo stadio, a conclusione della cerimonia.
Cerimonia di chiusura
La cerimonia di chiusura dei VII Giochi olimpici invernali si svolse domenica 5 febbraio 1956 alle ore 17:00 UTC+1, presso lo stadio olimpico del ghiaccio di Cortina d'Ampezzo.
La cerimonia fu preceduta da una esibizione delle medaglie d'oro di ciascun evento di pattinaggio di figura (Hayes Jenkins, individuale maschile; Tenley Albright, individuale femminile; Elisabeth Schwarz e Kurt Oppelt, a coppie) e dalla premiazione della gara di salto con gli sci (oro e argento rispettivamente ai finlandesi Antti Hyvärinen e Aulis Kallakorpi e bronzo al tedesco Harry Glaß), unico evento disputato nell'ultima giornata dei Giochi.
Gli alfieri di tutte le delegazioni nazionali che parteciparono ai Giochi fecero ingresso nello stadio, preceduti da un gruppo di ventiquattro bandiere olimpiche; seguirono sei atleti italiani che portarono la bandiera olimpica, consegnata nel 1952 a Cortina dalla città di Oslo, sede dei precedenti Giochi invernali.
Con l'esecuzione in sequenza degli inni nazionali Ýmnos is tin Eleftherían (greco), Canto degli italiani (italiano) e infine The Star-Spangled Banner (statunitense, nazione organizzatrice degli VIII Giochi olimpici invernali, a Squaw Valley, nel 1960) furono issate su tre pennoni le bandiere di Grecia, Italia e Stati Uniti.
Il Presidente del CIO Avery Brundage proclamò chiusi i VII Giochi olimpici invernali, consegnando la bandiera donata dal sindaco di Cortina d'Ampezzo al sindaco di Squaw Valley. Concluse la manifestazione lo spegnimento del fuoco che ardeva da dieci giorni sul braciere olimpico e il successivo spettacolo pirotecnico allestito dalla ditta Carlo Mastrodonato di Bologna.
Risultati
Medagliere
Nel complesso, 13 nazioni su 32 partecipanti hanno avuto un proprio atleta vincitore di almeno una medaglia, e 9 delegazioni hanno vinto almeno una medaglia d'oro.
Alla sua prima Olimpiade invernale, l'Unione Sovietica vinse il medagliere conquistando sia il maggior numero di ori (7) sia il maggior numero di medaglie complessive (16). Le delegazioni di Polonia e Giappone vinsero le prime medaglie olimpiche invernali della propria storia.
La delegazione italiana, padrona di casa, conquistò 3 medaglie: 1 d'oro e 2 d'argento, piazzandosi all'ottavo posto nel medagliere: fu il miglior risultato nella sua storia, fino a quel momento, per medaglie complessive conquistate, venne uguagliato il miglior risultato in termine di ori vinti (1, come nelle precedenti due edizioni ) ma indietreggiò, invece, rispetto al miglior piazzamento storico nel medagliere ottenuto a Oslo 1952, quando si era piazzata al sesto posto generale.
A fronte di 24 eventi disputati, nel medagliere risultano assegnate 25 medaglie d'oro, una in più, in quanto la competizione dei 1500 metri maschili nel pattinaggio di velocità ebbe come vincitori ex aequo, con lo stesso tempo finale, due atleti sovietici (Evgenij Grišin e Jurij Michajlov), con assegnazione della doppia medaglia d'oro; per questo motivo non fu assegnato il secondo posto in quella gara (e quindi le medaglie d'argento totali dell'edizione sono 23, una in meno) e venne dato, come da regolamento, il bronzo al concorrente giunto terzo, il finlandese Toivo Salonen.
Nessuna medaglia dei Giochi è stata successivamente ritirata, riassegnata e/o riconsegnata all'atleta/squadra che l'aveva conquistata durante l'evento.
Nazione ospitante
Posizione | Paese | Totale | |||
---|---|---|---|---|---|
1 | Unione Sovietica | 7 | 3 | 6 | 16 |
2 | Austria | 4 | 3 | 4 | 11 |
3 | Finlandia | 3 | 3 | 1 | 7 |
4 | Svizzera | 3 | 2 | 1 | 6 |
5 | Svezia | 2 | 4 | 4 | 10 |
6 | Stati Uniti | 2 | 3 | 2 | 7 |
7 | Norvegia | 2 | 1 | 1 | 4 |
8 | Italia | 1 | 2 | 0 | 3 |
9 | Squadra Unificata Tedesca | 1 | 0 | 1 | 2 |
10 | Canada | 0 | 1 | 2 | 3 |
11 | Giappone | 0 | 1 | 0 | 1 |
12 | Ungheria | 0 | 0 | 1 | 1 |
Polonia | 0 | 0 | 1 | 1 | |
Totale | 25 | 23 | 24 | 72 |
Protagonisti
- Toni Sailer (Austria, sci alpino): si aggiudicò tutte e tre le medaglie d'oro in palio nelle gare maschili di sci.
- Lamberto Dalla Costa e Giacomo Conti vinsero l'unico oro del medagliere azzurro, precedendo l'altra coppia azzurra Eugenio Monti-Renzo Alverà.
Note
- ^ (EN, IT) Archives CIO - Ville candidate Jeux Olympiques d'hiver - 1956 Cortina d'Ampezzo, su library.olympics.com.
- Assegnate a Cortina le Olimpiadi invernali 1956, su archiviolastampa.it.
- ^ La storia delle Olimpiadi invernali - Cortina d'Ampezzo 1956, i Giochi di Toni Sailer e dell'Urss, su neveitalia.it.
- Forcellese 2013, p. 187
- ^ Mallon e Heijmans, 2011, p. 57
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 91-96
- ^ Findling e Pelle 1996, p. 258
- Comitato organizzatore dei VII. Giochi olimpici invernali 1956
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 726
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 121-123
- ^ Findling e Pelle 1996, pp. 259-260
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 111
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 108-112
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 132
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 181
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 117-118
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 156
- ^ Judd 2008, p. 27
- ^ Arcidiacono, p. 35
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 190
- Stadio del Ghiaccio, Cortina d'Ampezzo
- Tribune provvisorie per l'evento.
- ^ Discesa libera femminile e slalom gigante femminile. cfr. Canalone, Cortina d'Ampezzo
- ^ Slalom speciale maschile e slalom speciale femminile. cfr. Col Drusciè, Cortina d'Ampezzo
- ^ Dal 2004 l'impianto è denominato Pista olimpica Eugenio Monti.
- ^ Pista del Bob, Ronco, Cortina d'Ampezzo
- ^ Slalom gigante maschile. cfr. Pista Ilio Colli, Pian della Bigontina, Cortina d'Ampezzo
- ^ Discesa libera maschile. cfr. Pista Olimpia, Gillardon, Cortina d'Ampezzo
- ^ Prova di sci fondo. cfr. Stadio della Neve, Cortina d'Ampezzo
- ^ Stadio della Neve, Cortina d'Ampezzo
- ^ Tutti gli incontri dei gironi preliminari, 3 incontri del girone di consolazione, tutti gli incontri del girone finale per il titolo. cfr. Stadio del Ghiaccio, Cortina d'Ampezzo
- ^ Attualmente è uno stadio destinato al tennis. cfr. CAMPI DA TENNIS A.R. APOLLONIO
- ^ 3 incontri del girone di consolazione. cfr. Stadio Romano e Armando Apollonio, Cortina d'Ampezzo
- ^ Ricostruito per l'evento, in sostituzione di un trampolino in legno, e chiuso dal 1990.
- ^ Prova di salto con gli sci. cfr. Trampolino Italia, Cortina d'Ampezzo
- ^ Trampolino Italia, Cortina d'Ampezzo
- ^ Pista di Misurina, Misurina
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 134-136
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 267-276
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 210-211
- POSTER UFFICIALI.
- Cortina d'Ampezzo 1956 Il look.
- ^ CORTINA D'AMPEZZO 1956.
- CORTINA D'AMPEZZO 1956.
- LA TORCIA OLIMPICA.
- ^ Mascotte Olimpiche.
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 211-212
- Cortina d'Ampezzo 1956 Le medaglie.
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 212-216
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 693
- Athlete count for 1956 Winter Olympics
- ^ (EN) Bill Mallon e Ove Karlsson, IOC and OCOG Abbreviations for NOCs (PDF), in Journal of Olympic History, maggio 2004, pp. 25-28. URL consultato il 19 agosto 2024 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2010).
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 717
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 50-69
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 583-688
- ^ (EN) 1956 Winter Olympics, su olympedia.org. URL consultato il 19 agosto 2024 (archiviato il 19 agosto 2024).
- ^ (EN) Cross Country Skiing at the 1956 Winter Olympics, su olympedia.org. URL consultato il 19 agosto 2024 (archiviato il 19 agosto 2024).
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 72
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 573-580
- ^ Flagbearers for 1956 Winter Olympics
- ^ La squadra non riuscì a scegliere il portabandiera, quindi fu scelto un giovane atleta italiano.
- ^ Non gareggiò ai Giochi.
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 573
- ^ (EN) 125 Years of the Olympic Anthem, su isoh.org. URL consultato il 19 agosto 2024 (archiviato il 19 agosto 2024).
- ^ Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, p. 73
- Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, pp. 691-692
Bibliografia
- (IT, EN) Comitato Organizzatore dei VII Giochi olimpici invernali, VII Giochi olimpici invernali. Rapporto ufficiale/VII Olympic Winter Games. Official Report (PDF), Roma, Società grafica romana, 1956. URL consultato il 18 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2006).
- (EN) Andrea Arcidiacono e Stefano Di Vita, Beyond the 2026 Winter Olympic Games: Sustainable Scenarios for the Valtellina Mountain Region, Londra, Palgrave Macmillan, 2024, ISBN 9789819980925.
- (EN) Bill Mallon e Jeroene Heijmans, Historical Dictionary of the Modern Olympic Movement, Westport, Scarecrow Press, Inc., 2011.
- (EN) John E. Findling e Kimberly D. Pelle, Historical Dictionary of the Modern Olympic Movement, Greenwood Publishing Group, 1996, ISBN 0-313-28477-6.
- (EN) John R. Gold e Margaret M. Gold, Olympic Cities: City Agendas, Planning, and the World's Games, 1896 – 2016, Taylor & Francis, 2010, ISBN 9781136893735.
- (EN) Ron C. Judd, The Winter Olympics, Seattle, The Mountaineers Books, 2008, ISBN 978-1-59485-063-9.
- Tito Forcellese, L'Italia e i giochi olimpici - un secolo di candidature : politica, istituzioni e diplomazia sportiva, Milano, Franco Angeli Edizioni, 2013, ISBN 9788820422622.
- (EN) Will Jennings, Olympic Risks, Londra, Palgrave Macmillan, 2012, ISBN 9781137022004.
Voci correlate
- Candidature olimpiche italiane
- Fiamma olimpica dei VII Giochi olimpici invernali
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su VII Giochi olimpici invernali
Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale, su olympics.com.
- Gian Paolo Ormezzano, Olimpiadi invernali: Cortina d'Ampezzo 1956, in Enciclopedia dello Sport, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2002-2005.
- (EN) Cortina d’Ampezzo 1956 Olympic Winter Games, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Sito del CONI: Cortina 1956, su coni.it (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2007).
- (EN, FR) Sito del CIO: Cortina 1956, su olympic.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 127806245 · LCCN (EN) n00090411 · GND (DE) 1400199-8 |
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