La galleria Umberto I è una galleria commerciale costruita a Napoli tra il 1887 e il 1890. È intitolata a Umberto I d'Italia, come omaggio al Re e in ricordo della sua generosa presenza durante l'epidemia di colera del 1884, che mostrò l'esigenza di un risanamento della città.
Galleria Umberto I | |
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L'interno della galleria | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Napoli |
Indirizzo | Via San Carlo via Giuseppe Verdi via Santa Brigida via Toledo |
Coordinate | 40°50′18.39″N 14°14′58.14″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1887-1890 |
Inaugurazione | 1890 |
Stile | umbertino; proto-liberty |
Uso | Galleria commerciale |
Altezza |
Nel ventunesimo secoloProgettata anche con l'intento di essere essa stessa un'opera monumentale, al pari delle altre circostanti (Maschio Angioino, Real Teatro San Carlo, Palazzo Reale, basilica di San Francesco Di Paola) la galleria Umberto I, sin dalla sua costruzione, divenne immediatamente un fondamentale polo commerciale della città di Napoli, grazie anche all'ubicazione che la vede circondata dalle strade dello struscio quali via Toledo, e la non lontana via Medina. Anche per la sua vicinanza a importanti luoghi della cultura e della politica, la Galleria ben presto divenne anche centro mondano della città, a tal punto da essere scelta nel 1896 come sede della prima sala cinematografica della città, nonché una delle prime in Italia, voluta dal padovano , dove furono proiettati i primi film dei fratelli Lumière. Questa ha ospitato per oltre 50 anni gli sciuscià, i lustrascarpe della città. Farsi lustrare le scarpe all'interno della galleria, era una usanza consentita agli uomini chic della città di Napoli. Oggi questo "rito" è scomparso, l'ultimo sciuscià "veterano", Antonio Vespa, detto Zì Tonino, è morto nel 2018. All'interno della galleria ci sono gli ingressi di quattro stabili, strutturati su cinque piani, di cui i primi due sono utilizzati quasi unicamente per le attività commerciali presenti in Galleria (per lo più negozi di moda e abbigliamento, ristoranti e caffè e un fast food), mentre gli ultimi tre piani sono destinati ad uffici, qualche abitazione privata e ad alberghi. L'interno degli edifici ha recentemente subito un intervento di restauro che ha riportato all'aspetto originario le molte sculture decorative, gli imponenti busti e le caratteristiche decorazioni liberty. I lavori di restauro non sono ancora stati ultimati ma pian piano procedono per riportare questa splendida struttura al suo antico splendore. Al secondo piano della facciata principale c'è il museo del corallo che ne occupa la gran parte; dai balconi del museo i rilievi di stucco della facciata del Teatro di San Carlo sono quasi “a portata di mano” e così pure le famose sculture marmoree di Carlo Nicoli che severamente sostengono le ampie finestre dei saloni principali.
CollegamentiÈ raggiungibile tramite la stazione Municipio della metropolitana. Note
Bibliografia
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Collegamenti esterni
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