La galleria Vittorio Emanuele II è una galleria commerciale di Milano che, in forma di strada pedonale coperta, collega piazza Duomo a piazza della Scala.
Galleria Vittorio Emanuele II | |||
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Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Regione | Lombardia | ||
Località | Milano | ||
Indirizzo | Piazza del Duomo, 19-21 | ||
Coordinate | 45°27′56.21″N 9°11′24.07″E | ||
Informazioni generali | |||
Condizioni | In uso | ||
Costruzione | 1865-1867 e 1876-1877 | ||
Inaugurazione | 15 settembre 1867 la Galleria 24 febbraio 1878 l'Arco su Piazza del Duomo | ||
Stile | neorinascimentale | ||
Uso | galleria commerciale, uffici | ||
Altezza |
Per quanto riguarda i costi di realizzazione, possono essere così suddivise le voci principali (in lire italiane dell'epoca):
La galleria nella cultura e nell'arteLetteraturaIn quanto parte integrante della vita mondana milanese sin dall'inaugurazione, la galleria viene citata in molte opere letterarie, sia come parte di annotazioni in diari di viaggiatori, sia come parte di racconti di fantasia. Giovanni Verga, celebre frequentatore della Galleria durante il periodo milanese, ambientò alcuni dei suoi racconti proprio nella galleria Vittorio Emanuele II: nelle sue (Novelle) il grande passaggio commerciale compare nell'opera (Primavera e altri racconti) nella novella che va il titolo all'opera: Primavera, storia d'amore tra una sarta e un musicista giunto da fuori Milano per fare carriera che descrive l'atmosfera della città in quegli anni: «Il povero diavolo avea gran bisogno di scarpe e di quattrini; le sue scarpe s'erano logorate a correr dietro le larve dei suoi sogni d'artista, e della sua ambizione giovanile, - quelle larve funeste che da tutti gli angoli d'Italia vengono in folla ad impallidire e sfumare sotto i cristalli lucenti della Galleria.» Verga pubblicò anche (Per le vie), una raccolta di novelle completamente ambientata a Milano in cui ovviamente figura la Galleria: in Via Crucis paragona metaforicamente il cammino che una giovane donna costretta a prostituirsi fa tra la Galleria e le vie del centro, mentre nella novella In piazza della Scala narra di una povera venditrice di caffè ambulante che passa le sue notti sotto l'arco d'ingresso della galleria. La Galleria fu al centro della novella omonima di un altro esponente del verismo italiano, Luigi Capuana, in cui viene descritta minuziosamente la vita nel passaggio coperto paragonando il ruolo della Galleria per la città a quello di un cuore per l'organismo: «È il cuore della città. La gente vi s'affolla da tutte le parti, continuamente, secondo le circostanze e le ore della giornata, e si riversa dai suoi quattro sbocchi, stavo per dire nell'aorta e nelle arterie del grande organismo tanto la sua rassomiglianza colle funzioni del cuore è evidente. Tutte le pulsazioni della vita cittadina si ripercuotono qui. Quando pare che anche qui ogni movimento sia cessato, dai grand'occhi di cristallo del pavimento può scorgersi che nei suoi sotterranei ferve sempre il lavoro, quasi che in questo centro vitale l'attività non possa mai addormentarsi e prosegua senza coscienza, proprio come nell'organismo vivente che abbandonarsi al sonno.» Infine, molti altri scrittori italiani dedicarono pagine alla Galleria: tra questi troviamo le minuziose descrizioni di Mario Puccini, i racconti di Giuseppe Marotta, su tutti la raccolta di racconti Mal di Galleria, fino ad arrivare alle poesie di Alberico Sala dedicate al monumento. La Galleria viene menzionata anche da autori stranieri. Nel suo viaggio in Italia, Mark Twain passò anche per Milano dove condusse la vita della borghesia cittadina dell'epoca, frequentando quindi spesso la Galleria, che così viene ricordata: «A Milano, passammo la maggior parte del tempo all'interno del grande e magnifico Loggia, o Galleria, o comunque la si chiami. Isolati formati da alti e sontuosi palazzi nuovi [...] questa è la Galleria. Mi piacerebbe viverci per sempre.» Lo scrittore inglese Thomas Hardy (1840-1928) cita la galleria Vittorio Emanuele II nel racconto A changed man: (EN) «I walked at a leisurely pace along the Via Allesandro Manzoni till my eye was caught by the grand Galleria Vittorio Emanuele, and I entered under the high glass arcades till I reached the central octagon, where I sat down on one of a group of chairs placed there» (IT) «Camminavo senza fretta lungo via Alessandro Manzoni finché la mia attenzione fu catturata dall'imponente Galleria Vittorio Emanuele, ed entrai sotto le alte arcate di vetro finché non raggiunsi l'ottagono centrale, dove mi sedetti su una delle sedie che vi si trovavano.» ArteLa Galleria, in quanto sede privilegiata della vita mondana milanese e simbolo di modernità, fu uno dei ritrovi preferiti e luoghi simbolici del futurismo, interessato com'era alla frenetica vita della città. Tra gli episodi che possiamo citare del movimento in Galleria, oltre ai frequenti ritrovi, abbiamo l'arresto di Boccioni, Carrà, Marinetti, Russolo e Piatti dopo una manifestazione in favore dell'interventismo con tanto di lancio di volantini, schiamazzi e bandiere austriache bruciate. Una delle più celebri raffigurazioni artistiche della galleria Vittorio Emanuele II è sicuramente la Rissa in galleria di Umberto Boccioni, che ritrae una zuffa tra donne all'ingresso della Galleria, più precisamente davanti al Caffè Camparino, allora posto di fronte alla posizione attuale. Il quadro, pur avvicinandosi più a uno stile derivato da puntinismo e divisionismo, anticipa alcuni temi che saranno cari al futurismo come il movimento e la frenesia della folla. Altra opera celebre è invece la Galleria di Milano di Carlo Carrà, dove la Galleria viene rappresentata direttamente, anche se non immediatamente riconoscibile: nel quadro sono abbastanza chiaramente distinguibili la cupola della Galleria e un'insegna del caffè Biffi. Anche in questo caso non si nota un linguaggio maturo del futurismo, bensì una certa influenza del cubismo. La Galleria fu inoltre più volte ritratta da Angelo Inganni tra i molti quadri che rappresentavano momenti di vita e paesaggi lombardi: oltre alla precedentemente citata Posa della prima pietra della galleria Vittorio Emanuele II, si ritrova la galleria dipinta nella Veduta di piazza Scala con neve cadente in cui si intravede piazza della Scala al 1874 attraverso l'arco di ingresso dall'interno della Galleria. La Galleria compare inoltre in molte altre opere, ad esempio viene raffigurata all'interno nel Ottagono della galleria Vittorio Emanuele di Angelo Morbelli o ancora in numerose stampe, ad esempio l'arco di ingresso su piazza Duomo di . Tradizioni ed esercizi storiciLa tradizione, afferma che ruotare per tre volte su sé stessi col tallone destro in corrispondenza dei genitali del toro ritratto a mosaico sul pavimento dell'ottagono della galleria, porti fortuna. Il gesto, in origine, sarebbe stato eseguito come scherno verso la città di Torino, nel cui stemma è raffigurato il toro, per poi diffondersi semplicemente come rito scaramantico. Tale rituale, ripetuto spesso al giorno, principalmente da turisti, usura velocemente l'immagine del toro, la quale deve essere ripristinata frequentemente. Nel 1967, in occasione del centenario della galleria Vittorio Emanuele II, furono eseguiti degli importanti lavori di rifacimento di tutta la pavimentazione del passaggio coperto, in quanto questa era stata rattoppata velocemente e senza troppa cura dopo i bombardamenti della città. Furono inoltre rifatti i mosaici dell'ottagono: non si sa se per distrazione o per impedire rituali scaramantici, il toro fu rifatto senza organi genitali. L'errore o presunto tale non scoraggiò a ogni modo l'ormai diffusa usanza. Nella galleria Vittorio Emanuele II sono presenti al 2015 dodici esercizi riconosciuti dalla Regione Lombardia come negozi storici. Cinque di questi sono presenti nella Galleria dalla sua apertura al pubblico:
Secondo il regolamento comunale, gli esercizi, storici e no, devono presentare le scritte delle insegne di color oro su sfondo nero: a quest'obbligo dovette ottemperare anche McDonald's negli anni in cui ebbe la licenza di apertura di un fast food. Note
BibliografiaStoria e descrizione
Arte e letteratura
Voci correlateArte e architettura
Milano
Passage italiani
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Collegamenti esterni
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