Gli Artiodattili (Artiodactyla Owen, 1848, dal greco artios pari e dactylos dito) costituiscono un ordine di mammiferi euteri. La parentela prossima tra gli Ippopotamidi ed i Cetacei basata su analisi genetiche renderebbe quest'ordine parafiletico. L'unione di artiodattili e cetacei forma l'ordine dei cetartiodattili, questo sì monofiletico.
Artiodattili | |
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Tragulo di Giava (Tragulus javanicus) | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
(clado) | Amniota |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Laurasiatheria |
(clado) | Ungulata |
Ordine | Artiodactyla Owen, 1848 |
Sottordini | |
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La definizione tradizionale li presenta come ungulati che possiedono un numero pari di dita e la cui zampa è retta ugualmente dal terzo e quarto dito contrariamente ai perissodattili, che possiedono un numero dispari di dita e il cui peso è supportato essenzialmente dal terzo dito.
I più antichi fossili conosciuti di artiodattili datano da 50 a 60 milioni di anni inizio dell'Eocene Nel tardo Eocene i tre sottordini moderni si erano già differenziati, attorno a 45 milioni di anni fa. Quest'ordine è diffuso in tutto il mondo, tranne che in Australia e in Nuova Zelanda, fatte salve le recenti importazioni di animali domestici. Comprende circa 300 specie, i due terzi delle quali di ruminanti.
Caratteristiche comuni a molte specie di artiodattili, ma non a tutte, sono l'alimentazione erbivora e, di conseguenza, la presenza di molari ben sviluppati, di corna e di zoccoli.
Sottordini e famiglie
- Ordine Artiodactyla/Cetartiodactyla
- Famiglia †Diacodexeidae
- Sottordine Tylopoda
- Superfamiglia †Anoplotherioidea
- Famiglia †Anoplotheriidae
- Famiglia †Dacrytheriidae
- Famiglia †Cainotheriidae?
- Superfamiglia †Merycoidodontoidea
- Famiglia †Merycoidodontidae
- Famiglia †Agriochoeridae
- Famiglia Camelidae: cammelli, dromedari e lama (7 specie)
- Famiglia †Oromerycidae
- Famiglia †Xiphodontidae
- Famiglia †Choeropotamidae?
- Superfamiglia †Anoplotherioidea
- Sottordine Suiformes
- Famiglia Suidae: maiali (19 specie)
- Famiglia Tayassuidae: pecari (4 specie)
- Famiglia †Sanitheriidae
- Clade
- Cetancodontamorpha
- Genere †Andrewsarchus?
- Genere †Achaenodon?
- Famiglia †Entelodontidae
- Sottordine
- Infraordine Cetacea: balene e delfini (circa 90 specie)
- Famiglia †Raoellidae
- Famiglia †Dichobunidae
- Famiglia †Homacodontidae
- Famiglia Hippopotamidae: ippopotami (2 specie)Famiglia †Helohyidae
- Famiglia †Cebochoeridae
- Famiglia †Mixtotheriidae
- Famiglia †Leptochoeridae
- Famiglia †Anthracotheriidae
- Ruminantiamorpha
- Infraordine
- Famiglia †Amphimerycidae
- Famiglia †Prodremotheriidae
- Famiglia †Protoceratidae
- Famiglia †
- Famiglia †Hypisodontidae
- Famiglia †
- Famiglia Tragulidae: traguli (10 specie)
- Famiglia †Archaeomerycidae
- Famiglia †Lophiomerycidae
- Infraordine Pecora
- Famiglia Antilocapridae: antilocapre (1 specie)
- Famiglia Giraffidae: giraffe (2 specie)
- Famiglia †Climacoceratidae
- Famiglia Moschidae: moschi (7 specie)
- Famiglia †
- Famiglia †Dromomerycidae
- Famiglia Cervidae: cervi (49 specie)
- Famiglia †Gelocidae
- Famiglia †Bachitheriidae
- Famiglia †Palaeomerycidae
- Famiglia †Hoplitomerycidae
- Famiglia Bovidae: bovini, capre, pecore e antilopi (135 specie)
- Infraordine
- Cetancodontamorpha
Distribuzione nel territorio italiano
In Italia sono presenti 9 specie di Artiodattili allo stato selvatico, inclusi in 7 generi e 3 famiglie:
Nome comune | Nome scientifico | Immagine | Distribuzione | Famiglia |
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Camoscio alpino | Rupicapra rupicapra | Presente in maniera più o meno uniforme in tutto l'arco alpino, dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia | Bovidi | |
Camoscio appenninico | Rupicapra pyrenaica | Diffuso in passato in tutte le montagne italiane, ne è sopravvissuta un'unica popolazione nel Parco Nazionale d'Abruzzo, da cui hanno preso origine altre due popolazioni recentemente reintrodotte nella regione appenninica centrale. | ||
Capra selvatica | Capra aegagrus | Presente esclusivamente nell'isola di Montecristo | ||
Muflone | Ovis orientalis | Introdotto in maniera frammentaria in Toscana, nelle isole minori come l'Elba e l'isola del Giglio, Capraia, Zannone e Marettimo; nell'appennino centro-settentrionale e lungo l'arco alpino, a partire dalla popolazione presente in Sardegna. È probabile che questa popolazione si sia originata a partire dalle pecore domestiche rinselvatichite, immesse sull'isola migliaia di anni fa dall'uomo. Le pecore domestiche hanno a loro volta avuto origine dall'Urial, presente in Asia centro-orientale. | ||
Stambecco delle Alpi | Capra ibex | Diffuso ad elevate altitudini in tutto l'arco alpino, grazie ad alcune reintroduzioni a partire dall'unica popolazione sopravvissuta nel Parco Nazionale del Gran Paradiso | ||
Cinghiale | Sus scrofa | La sottospecie autoctona italiana, estinta dal '700, è stata rimpiazzata da sconfinamenti di individui provenienti dalla Francia, poi incrociati con soggetti appartenenti a svariate sottospecie e talora incrociati con il maiale domestico. Dalle aree collinari antropizzate fino ad altitudini più elevate, la specie è oggi presente in maniera discontinua in tutta la nazione, comprese le isole maggiori e l'Elba | Suidi | |
Capriolo | Capreolus capreolus | Diffuso lungo l'arco alpino, l'appennino settentrionale e la Maremma toscana; presente in piccoli nuclei nel Lazio, Calabria e nel Gargano. Reintrodotto nel Parco Nazionale d'Abruzzo e in Sila. | Cervidi | |
Cervo nobile | Cervus elaphus | Distribuito lungo l'arco alpino (da Cuneo a Udine); reintrodotto in alcune regioni della dorsale appenninica come il Parco Nazionale d'Abruzzo, il massiccio della Maiella e l'Appennino tosco-romagnolo. In Sardegna è presente la sottospecie endemica C.e.corsicanus. | ||
Daino | Dama dama | La distribuzione della specie è completamente artificiale e si ignora l'origine delle popolazioni italiane, di cui le più antiche documentate sono quelle di Castelporziano e di San Rossore. Vari nuclei sono diffusi in tutta Italia, isole maggiori comprese, principalmente nell'area tosco-emiliana e in Calabria. |
Note
- ^ Potrebbe essere un progenitore degli artiodattili il Ganungulatum xincunliense i cui resti rinvenuti in Cina risalgono al Paleocene superiore.
- ^ M Spaulding, MA O'Leary e J Gatesy, Relationships of Cetacea (Artiodactyla) Among Mammals: Increased Taxon Sampling Alters Interpretations of Key Fossils and Character Evolution, in Andrew Allen Farke (a cura di), PloS one, vol. 4, n. 9, 2009, pp. e7062, DOI:10.1371/journal.pone.0007062, PMC 2740860, PMID 19774069.
- ^ A 'consensus cladogram' for artiodactyls : Tetrapod Zoology (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2012).
Altri progetti
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Artiodattili»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Artiodactyla
- Wikispecies contiene informazioni su Artiodactyla
Collegamenti esterni
- (EN) Alan William Gentry, artiodactyl, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN, FR) Artiodactyla, su Enciclopedia canadese.
- (EN) Artiodactyla, su Fossilworks.org.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 8691 · LCCN (EN) sh85008262 · GND (DE) 4173047-1 · BNF (FR) cb120987098 (data) · J9U (EN, HE) 987007295089105171 · NDL (EN, JA) 00562663 |
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