L'acero di monte (Acer pseudoplatanus L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia delle Sapindaceae . Talvolta è chiamato impropriamente sicomoro.
Acero di monte | |
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Acer pseudoplatanus | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Malvidi |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Sapindaceae |
Sottofamiglia | |
Tribù | |
Genere | Acer |
Specie | A. pseudoplatanus |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Sapindales |
Famiglia | Aceraceae |
Genere | Acer |
Specie | A. pseudoplatanus |
Nomenclatura binomiale | |
Acer pseudoplatanus L., 1753 | |
Nomi comuni | |
sicomoro, cucchiaràru, pàpara, acinella, 'oladigu (Sardegna) | |
Areale | |
Descrizione
È una pianta ad alto fusto che può raggiungere 25–40 m di altezza e un diametro del tronco di 3,5 m. Ha una chioma globosa e ampia; la corteccia è inizialmente grigia o giallastra per poi tendere al rossastro e distaccarsi in grandi placche. Ha gemme opposte, come tutti gli aceri. I fiori appaiono dopo la comparsa delle foglie. Il frutto è una doppia samara. Negli alberi adulti ricorda la corteccia del platano, da cui il suo nome scientifico.
Foglie
Foglie lungamente picciolate (5–15 cm), semplici, opposte, caduche, 10–15 cm in lunghezza e larghezza, pentalobate con lobi poco acuti, margine debolmente dentato, verde scuro sopra, glauche sotto, cicatrici fogliari che non si toccano.
- Fasi dell'apertura di una gemma
- stadio 1
- stadio 2
- stadio 3
- stadio 4
Specie simili
L'acero di monte e l'acero riccio sono specie simili e spesso vengono fra loro confuse, soprattutto in ambito urbano, essendo entrambe le specie usate nei parchi, giardini e nelle alberature stradali. Ma alcune caratteristiche ci permettono di distinguere agevolmente le due specie:
- Le cicatrici fogliari nell'acero di monte non si toccano, nell'acero riccio si toccano.
- la corteccia delle piante adulte: nell'acero di monte è simile a quella del platano, cioè tende a staccarsi in grandi placche, mentre nell'acero riccio rimane liscia e solo con l'età appare finemente fessurata in senso longitudinale.
- le gemme: nell'acero montano sono verdi, mentre nell'acero riccio sono decisamente più rossastre.
- le samare sono molto utili, perché nell'acero di monte il seme ivi contenuto è rotondo, anziché appiattito, e se separato dal frutto si mostra fittamente coperto di filamenti biancastri. Inoltre, poiché la fioritura dell'acero di monte è successiva alla comparsa delle foglie, le samare si trovano in cima al rametto. Nell'acero riccio, invece, le infiorescenze fanno comparsa prima della schiusa delle gemme e quindi le samare si trovano all'ascella dei rametti dell'anno.
- gli alberi a foglie color bordeaux che si trovano in ambiente urbano sono quasi sempre cultivar dell'acero riccio.
Distribuzione e habitat
La specie è molto diffusa in Europa centrale e occidentale (Francia, Benelux, Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Russia), nel bacino del Mediterraneo (Spagna, Portogallo, Italia, Albania, Bulgaria, ex-Jugoslavia, Grecia), in Asia minore (Turchia) e nella regione del Caucaso.
In Italia esso è un albero delle zone montuose, tuttavia compare anche a quote poco elevate: ad esempio è presente sporadicamente nell'alta pianura ai piedi delle Alpi ed è comune sulle Prealpi. Lo si incontra fino ad un'altitudine di 1500–1900 m. Trova il suo optimum negli acero-frassineti e nelle faggete. In Pianura Padana è quasi completamente sostituito dall'acero campestre. Nell'Europa centrale è presente ad altitudini via via inferiori, man mano che ci si sposta verso nord.
Usi
Il legno dell'acero di monte (considerato di elevato pregio) è usato principalmente in liuteria. Questa specie è spesso coltivata sia in boschi, che in impianti di arboricoltura da legno. In Calabria il legno è tradizionalmente utilizzato per realizzare collari per ovini, caprini e bovini, ciotole, coppe, scodelle e cucchiai (cucchiare). La pianta è molto visitata dalle api per il copioso polline, di colore grigioverde e l'abbondantissimo nettare, da cui producono un ottimo miele dorato con sfumature verdastre.
Note
- ^ (EN) Crowley, D., Rivers, M.C. & Barstow, M. 2017, Acer pseudoplatanus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 23 febbraio 2023.
- ^ (EN) Acer pseudoplatanus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 23 febbraio 2023.
- ^ (FR) Acer pseudoplatanus & Apis mellifera, su Florabeilles, 5 febbraio 2017. URL consultato l'8 marzo 2020.
- ^ Bee Trees - Sycamore | Beespoke Info, su beespoke.info. URL consultato il 9 marzo 2020.
Bibliografia
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Edagricole, Bologna 1982. ISBN 88-506-2449-2
- T.G. Tutin, V.H. Heywood et Alii, Flora Europea, Cambridge University Press 1976. ISBN 0-521-08489-X
Voci correlate
- Specie di Acer
- Parco dei Nebrodi
- Parco naturale delle Alpi Marittime
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Acer pseudoplatanus
- Wikispecies contiene informazioni su Acer pseudoplatanus
Collegamenti esterni
- (EN) sycamore maple, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh88022519 · GND (DE) 4144622-7 · BNF (FR) cb12267757m (data) · J9U (EN, HE) 987007530071205171 |
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