Wang Su-bok (5 marzo 1917 – 1º giugno 2003) è stata una cantante nordcoreana. È considerata un'artista femminile innovativa, interprete di stili folk coreani come kinminyo e sinminyo.
Wang Su-bok | |
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Nazionalità | ![]() |
Genere | Folk |
Periodo di attività musicale | 1933 – 1990 |
Strumento | voce |
Etichetta | Columbia Records, Polydor Records |
Biografia
Nata nel 1917, studiò presso la Scuola scelta di danza femminile di Pyongyang, specializzata nell'insegnamento del gisaeng e che formava le ragazze al canto, alla danza, alla musicalità e al costume. Dopo la fine degli studi nel 1931, debuttò come cantante di gisaeng nel 1933, riscuotendo ampia popolarità durante il resto del decennio soprattutto grazie alla canzone Ulchi marayo ("Non piangere"). Tra gli stili in cui cantava c'era il kinminyo, uno stile folk tradizionale. Sottoscrisse contratti sia con la Columbia che con la Polydor Records.
Nel gennaio 1934 Wang fu protagonista della prima trasmissione radiofonica in lingua coreana in Giappone, prodotta dall'emittente nazionale nipponica in collaborazione con l'Orchestra radiotelevisiva Kyongsong. L'anno successivo vinse un concorso di notorietà per cantanti organizzato dalla Samcheolli Co., il che la rese a novembre dello stesso anno la prima donna a essere definita l'artista canoro più popolare in Corea.
Nel 1936, all'apice della popolarità, Wang era conosciuta come la "Regina delle canzoni popolari". Si trasferì in Giappone per studiare musica occidentale; lì divenne un mezzosoprano e cantò soprattutto brani popolari dell'epoca Joseon nello stile vocale occidentale. In un'intervista dell'epoca disse: "Voglio cantare molte canzoni popolari della dinastia di Joseon, così come Choi Seung-hee ha fatto rinascere la danza della stessa epoca". I giapponesi, che avevano colonizzato la Corea, cercarono di bandire l'uso della lingua coreana nella musica popolare e così Wang Su-bok interruppe la sua carriera musicale nel 1942. Nel 1953 tornò a cantare con la Commissione centrale della radio nazionale, mentre nel 1955 si unì all'Orchestra Sinfonica Nazionale della Corea del Nord.
In occasione dei suoi 60º e 70º compleanno ricevette dei regali rispettivamente da Kim Il-sung e da Kim Jong-il. Morì nel 2003.
Note
- ^ Nell'onomastica coreana il cognome precede il nome. "Wang" è il cognome.
- (EN) John Shepherd, David Horn e Dave Laing, Continuum Encyclopedia of Popular Music of the World Part 2 Locations (5 Vol Set): Volumes III to VII, Bloomsbury Academic, 18 aprile 2005, p. 46, ISBN 978-0-8264-7436-0.
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- (EN) E. Taylor Atkins, History of Popular Culture in Japan: From the Seventeenth Century to the Present, Bloomsbury Publishing, ISBN 978-1-350-19594-3.
- ^ (EN) K-pop icons, now and then: where it all began for today’s girl groups, su scmp.com. URL consultato il 26 novembre 2024.
- ^ (EN) Andrew N. Weintraub e Bart Barendregt, Vamping the Stage: Female Voices of Asian Modernities, University of Hawaii Press, p. 114, ISBN 978-0-8248-7419-3.
- ^ (EN) Youna Kim, Routledge Handbook of Korean Culture and Society, Taylor & Francis, p. 285, ISBN 978-1-317-33722-5.
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- ^ (EN) Hyunjoon Shin e Seung-Ah Lee, Made in Korea: Studies in Popular Music, Taylor & Francis, 13 settembre 2016, ISBN 978-1-317-64574-0.
- ^ (EN) Roald Maliangkay, Broken Voices: Postcolonial Entanglements and the Preservation of Korea's Central Folksong Traditions, University of Hawaii Press, 31 marzo 2018, p. 69, ISBN 978-0-8248-7833-7.
- Suh, p. 42.
- ^ Suh, p. 76.
- ^ (EN) Kyung Hyun Kim e Youngmin Choe, The Korean Popular Culture Reader, Duke University Press, 7 marzo 2014, p. 267, ISBN 978-0-8223-7756-6.
- ^ (KO) Lee Sang-hoon, 이효석과 왕수복의 사랑 이야기, su koya-culture.com, 12 agosto 2021.
- ^ (KO) Im Jong-eop, 조선 유행가의 여왕 왕수복 아시나요, su hani.co.kr, 21 settembre 2006.
Bibliografia
- (EN) Dae-sook Suh, Korean Studies: New Pacific Currents, University of Hawaii Press, 1º gennaio 1994, ISBN 978-0-8248-1598-1.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 6746156565731423500003 · ISNI (EN) 0000 0004 7666 9149 |
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