La UEFA Champions League, meglio nota come Champions League, o con l'acronimo UCL, è la più prestigiosa competizione calcistica continentale per squadre di club organizzata dalla UEFA. La denominazione di Champions League sostituì nel 1992 quella storica di Coppa dei Campioni propriamente detta e istituita nel 1955. Fin dalla prima edizione e per i successivi trentacinque anni, tale torneo ha contemplato esclusivamente doppi turni ad eliminazione diretta e la partecipazione delle sole società vincitrici delle varie massime divisioni nazionali; negli anni novanta i requisiti per accedere alla manifestazione furono rivisti ed ampliati, inizialmente a beneficio di alcune squadre giunte seconde nel proprio campionato e in seguito includendo anche le terze e le quarte classificate, in base alla classifica della UEFA della nazione di appartenenza. Inoltre, dal 1991 sono state introdotte una o più fasi a gironi.
UEFA Champions League | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Altri nomi | Coppa dei Campioni (1955-1992) | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Fino al 1970 in caso di parità nel punteggio complessivo tra andata e ritorno si procedeva a uno spareggio e (se necessario) al lancio della moneta. Successivamente è stata introdotta la regola dei gol fuori casa e, se necessari, si disputano i tempi supplementari ed eventualmente i tiri di rigore. Dal 2021 la regola dei gol fuori casa è stata abolita e quindi in ogni caso di parità si disputano i tempi supplementari. Fino alla fine degli anni settanta la finale, se terminata in parità, veniva ripetuta. Storia della formulaLa formula iniziale era quella del torneo a eliminazione diretta: ad eccezione della finale, disputata in gara unica, i turni precedenti (sedicesimi, ottavi, quarti di finale, semifinali) erano giocati con gare di andata e ritorno. In caso di parità del punteggio aggregato era prevista una terza partita (spareggio) da giocare in altra nazione. Nel caso vi fossero più di trentadue squadre ai nastri di partenza, quelle con il coefficiente UEFA più basso dovevano spareggiare per entrare a far parte del tabellone principale. La vincitrice della Coppa dei Campioni era ammessa di diritto all'edizione dell'anno successivo e questo era l'unico caso in cui era possibile vedere più di una squadra per federazione; inoltre, fino alla stagione 1961-1962, se la vincitrice della Coppa dei Campioni era anche campione nazionale, la squadra seconda classificata in campionato era invitata a partecipare. Tale formula rimase praticamente immutata per oltre trent'anni: l'unica novità fu l'introduzione, nei primi anni settanta, della regola dei gol fuori casa in luogo della partita di spareggio. Furono introdotti anche i tempi supplementari e gli eventuali tiri di rigore per le situazioni di parità aggregata con punteggi speculari. Solo sul finire degli anni ottanta si cominciarono a mettere in cantiere progetti di riforma. La struttura delle coppe europee era da sempre considerata provvisoria e riecheggiava ciclicamente quell'idea di un campionato europeo per club che era stata proposta da Gabriel Hanot decenni prima. Il primo cambiamento alla ormai classica formula della competizione fu apportato nella stagione 1991-1992, quando furono previsti, in luogo dei quarti di finale e delle semifinali, due gruppi di qualificazione all'italiana di quattro squadre ciascuna. Il pubblico dimostrò di gradire la novità, tanto che nella successiva stagione 1992-1993 l'UEFA diede a questi nuovi raggruppamenti il nome UEFA Champions League, registrandone un logo ed un inno ufficiale. Nel 1993-1994 fu introdotta una piccola variazione al regolamento: dopo i gruppi eliminatori fu introdotta una semifinale di sola andata (in casa delle prime classificate) tra prime e seconde, le cui vincenti andavano in finale. Un altro grande cambiamento avvenne nella stagione 1994-1995. Con l'edizione precedente, infatti, si era concluso il contratto che legava l'UEFA all'Unione europea di radiodiffusione, il quale dava diritto a quest'ultima di trasmettere in esclusiva la finale della Coppa dei Campioni. Ciò diede campo libero all'UEFA per rivedere integralmente il formato della competizione secondo canoni più appetibili per le televisioni private. L'accesso alla coppa fu dunque riservato solo a 24 squadre, ovvero i 23 migliori campioni del continente e il detentore del torneo, mentre gli altri campioni nazionali furono qualificati alla meno prestigiosa Coppa UEFA. Il termine UEFA Champions League prese ad indicare l'intera manifestazione e non solo la fase a gruppi. La Coppa si strutturò su una fase a gironi autunnale, allargata a 16 squadre (4 gruppi da 4 squadre), ed una ad eliminazione diretta primaverile, a partire dai quarti di finale a cui accedevano le prime due di ogni gruppo; accedevano direttamente ai gironi i detentori della coppa e i vincitori dei migliori 7 campionati, mentre le altre 16 squadre partecipavano ad un turno preliminare, attraverso il quale venivano individuate le restanti 8 formazioni che avrebbero preso parte alla fase a gruppi. Un'ulteriore svolta avvenne con la stagione 1997-1998, quando fu abrogata quella clausola che era divenuta l'essenza stessa della Coppa dei Campioni: la partecipazione dei soli campioni nazionali in carica. In quell'anno, infatti, se il meccanismo dei preliminari estivi da un lato ricomprese quelle nazioni che erano state escluse tre anni prima, dall'altro aprì le porte alle seconde classificate degli otto migliori campionati continentali. La fase a gironi fu quindi allargata a 24 squadre: continuavano ad accedere direttamente ai gruppi i detentori della coppa e i vincitori dei migliori 7 campionati, mentre i restanti 16 posti erano assegnati tramite i turni preliminari, i quali per la prima volta nella storia diventarono due e nel secondo di essi parteciparono anche le 8 seconde classificate; le 16 squadre sconfitte nell'ultimo turno preliminare accedevano al primo turno della Coppa UEFA. Si qualificavano per la fase ad eliminazione diretta 8 formazioni, ovvero le prime di ognuno dei 6 gironi e le 2 migliori seconde. La paventata ipotesi di una Superlega fra le migliori società europee spinse nel 1999 l'UEFA a ridisegnare l'intero impianto delle sue tre coppe. La porta della Champions League venne aperta anche alle terze classificate delle sei principali federazioni ed alle quarte classificate delle migliori tre. La competizione finì quindi per annoverare ben due fasi a gironi, seguite da due turni ad eliminazione diretta più la finale. Per laurearsi campione era dunque necessario disputare ben 17 gare, se non 19, 21 o addirittura 23 nel caso di partenza dai preliminari. La Champions League assunse quindi un ruolo di assoluto predominio nell'immaginario sportivo collettivo, relegando in una posizione marginale la Coppa UEFA e determinando l'abrogazione della Coppa delle Coppe. La crescente visibilità e importanza della Champions League ha portato con sé un calo di interesse per le altre competizioni continentali (per questo motivo nel 2009 la UEFA ha cercato di ovviare a questo problema riformando la Coppa UEFA e ribattezzandola UEFA Europa League). Il torneo si strutturava quindi su tre turni preliminari, attraverso i quali si qualificavano per i gironi 16 squadre (le 16 perdenti dell'ultimo turno preliminare venivano ammesse al primo turno della Coppa UEFA), che andavano ad aggiungersi alle 16 già ammesse direttamente, ovvero le vincitrici dei 9 campionati nazionali più importanti, le seconde delle migliori 6 federazioni e il detentore del torneo, per formare una prima fase a gruppi composta da 32 squadre (8 gironi da 4), dalla quale le prime due di ogni girone accedevano alla seconda fase a gruppi composta da 16 squadre (4 gironi da 4), mentre le terze venivano ripescate nei sedicesimi di Coppa UEFA; le prime due di ogni girone della seconda fase si qualificavano per la fase ad eliminazione diretta, la quale iniziava quindi dai quarti di finale. Dalla stagione 2003-2004, la fase a gruppi venne ridotta ad una soltanto, con la reintroduzione degli ottavi di finale ad eliminazione diretta; per il resto del torneo venne mantenuta la struttura introdotta nel 1999, ovvero tre turni preliminari e fase a gironi con 32 squadre, con appunto la differenza che le prime due di ogni gruppo si qualificavano per gli ottavi e non più per la seconda fase a gironi; le 8 vincitrici degli ottavi accedevano ai quarti, dopo dei quali la competizione proseguiva con le semifinali e la finale in gara unica. Nel 2009 fu operata una riforma della competizione che riguardò principalmente i turni preliminari. Le squadre ammesse direttamente ai gironi aumentarono da 16 a 22, ovvero: i campioni d'Europa, le prime tre classificate dei tre migliori campionati, le prime due delle nazioni dal 4º al 6º posto del ranking UEFA e i campioni delle federazioni comprese fra il 7º e il 12º posto. I dieci posti residui venivano attribuiti attraverso quattro turni preliminari di andata e ritorno, ad eliminazione diretta. Cinque posti erano riservati ai campioni nazionali minori che dovevano affrontare obbligatoriamente almeno due turni di qualificazione, cui se ne aggiungeva un terzo per le federazioni dal 16º posto in giù, e un quarto per i sei Paesi più piccoli. Altri cinque ingressi riguardavano invece le peggiori piazzate dei quindici migliori campionati: in questo caso si svolgevano solo due turni preliminari, dal primo dei quali erano esentati i club delle cinque migliori nazioni. Le venticinque squadre eliminate negli ultimi due turni preliminari accedevano comunque alla UEFA Europa League: le quindici eliminate al terzo turno erano obbligate ad affrontare l'ultimo turno preliminare, mentre le dieci eliminate al quarto turno entravano direttamente nella fase a gironi della seconda competizione continentale. Dalla fase a gironi in poi, il torneo manteneva il format introdotto nel 2003. Altri piccoli ritocchi riguardarono il calendario: gli ottavi vennero spalmati su quattro settimane, due per l'andata e due per il ritorno, con quattro partite ogni settimana, e la finale fu spostata al sabato, per agevolare l'afflusso del pubblico all'atto conclusivo della manifestazione. Il 23 maggio 2013 il Comitato Esecutivo dell'UEFA ha deliberato, a partire dalla stagione 2015-2016, la partecipazione in UEFA Champions League della vincitrice della UEFA Europa League; precisamente è stato stabilito che il detentore della seconda coppa continentale ha un posto garantito nei playoff di Champions dell'edizione successiva, con la possibilità di accedere direttamente ai gironi se il detentore della competizione maggiore è già qualificato a questa fase tramite il piazzamento in campionato; come conseguenza di questa riforma, il limite massimo di club per nazione è stato aumentato da quattro a cinque. La formula attualeIl 26 agosto 2016 la UEFA ha annunciato alcuni cambiamenti, in vigore a partire dalla stagione 2018-2019, ovvero: la vincitrice dell'Europa League ha sempre un posto garantito nei gironi, indipendentemente dal piazzamento in campionato del detentore della Champions, e le prime 4 classificate nei campionati delle migliori 4 nazioni del ranking UEFA accedono direttamente alla fase a gruppi. Come conseguenza di queste riforme, 26 club accedono direttamente ai gironi (vedi sezione Squadre ammesse), quindi i posti attribuiti attraverso i preliminari sono solo 6, di cui 4 per il percorso campioni e 2 per il percorso piazzati. Per via della diminuzione dei posti disponibili nei gironi, i turni preliminari sono stati adattati e in particolare nel percorso campioni è stato introdotto un quinto turno, che viene disputato dai vincitori dei campionati nazionali delle ultime quattro federazioni, giocato sotto forma di minitorneo (semifinali e finale) con partite secche, il cui vincitore accede al primo turno di qualificazione, mentre nel percorso piazzati è stato introdotto un terzo turno. Da questa stagione, inoltre, ogni squadra eliminata nei turni di qualificazione (sia campioni che piazzati) accede all'Europa League, quindi non più solo quelle eliminate negli ultimi due turni. Dalla stagione 2021-2022 le squadre eliminate nei primi due turni di qualificazione non accedono più ai preliminari dell'Europa League, bensì a quelli della neonata UEFA Conference League; invece le squadre terze classificate nella fase a gironi non vengono più ammesse ai sedicesimi di Europa League, bensì agli spareggi per gli ottavi di finale di quest'ultima. La fase a gruppi si compone di 8 gruppi eliminatori di 4 squadre ed ogni squadra gioca con le altre tre due volte, una in casa ed una in trasferta. Questa fase dura da metà settembre ai primi di dicembre. Le terze classificate vengono ammesse ai playoff per gli ottavi di UEFA Europa League, mentre l'ultima verrà eliminata da ogni torneo. Le prime due passano al turno successivo, ad eliminazione diretta (da metà o fine febbraio fino alla finale di maggio o giugno): agli ottavi le prime classificate giocheranno con le seconde ed avranno il fattore campo a favore nella partita di ritorno. Nella fase a gironi e negli ottavi per regolamento non possono disputarsi incontri fra squadre della stessa nazione. In caso di parità di punti fra due o più squadre nella fase a gironi, si utilizzano i seguenti criteri:
Fino all'edizione 2020-2021 negli incontri a eliminazione diretta a doppio turno, in caso di parità di gol segnati da entrambe le squadre al termine dei 180 minuti, era in vigore la regola dei gol fuori casa, abolita nel 2021 con entrata in vigore a partire dall'edizione 2021-2022. Pertanto dall'edizione 2021-2022 si procede direttamente con due tempi supplementari ed eventualmente tiri di rigore in caso di ulteriore parità. Anche nella finale in gara singola in caso di parità al termine dei 90 minuti regolamentari si procede con i due tempi supplementari ed eventualmente con i tiri di rigore. Dall'edizione 2024-2025 il torneo principale non prevederà più 8 gironi da 4 squadre ciascuno, ma un girone unico da 36 squadre in cui ogni squadra affronterà 8 avversarie stabilite per sorteggio. Le prime 8 classificate del girone accederanno agli ottavi di finale, mentre quelle classificate dal 9º al 24º posto si affronteranno negli spareggi per l'accesso alla fase a eliminazione diretta. Le ultime 12 squadre sono eliminate dalla competizione. Viene inoltre abolita la retrocessione di 8 squadre in Europa League. TrofeoLa forma del trofeo così com'è conosciuto ora fu commissionata nel 1966 per 10 000 franchi svizzeri. La prima squadra a vincere la nuova coppa fu il Celtic (vincente nella finale del 25 maggio 1967 a Lisbona contro l'Inter). La forma, con i particolari manici denominati "grandi orecchie", venne approvata dall'allora segretario generale dell'UEFA, Hans Bangerter, sulla base di varie proposte presentate da uno specialista di Berna, Hans Stadelmann. I ritocchi finali furono opera dell'incisore Fred Bänninger dopo 340 ore di lavoro del figlio di Stadelmann, Jürg. La coppa ha un'altezza di 73,5 cm e un peso di 7,5 kg. Se le versioni del 1973 e del 1976 furono sostanzialmente conformi all'originale del 1966, quella del 1994 variò nel particolare della scritta Coupe des clubs champions européens, che da minuscola divenne maiuscola, e del retro, su cui si incominciarono a incidere i risultati delle finali, mentre il trofeo attuale, datato 2005, porta incisi sul retro i nomi di tutte le squadre che l'hanno vinto in precedenza ed ha le orecchie più aggraziate. Dal 1997 il trofeo originale viene consegnato al sindaco della città ospitante la finale, così da poter essere visitato dal pubblico per uno o due mesi prima dell'incontro decisivo. Fino al 2008, per le squadre capaci di aggiudicarsi tre tornei consecutivi o cinque in tutto, era inoltre possibile trattenere in via definitiva la versione originale della coppa. Solo cinque società detengono il trofeo originale:
Dal 2009, la coppa originale, che è la sesta utilizzata viste le cinque assegnazioni permanenti e che è in uso dal 2006, resta in ogni caso all'UEFA. La squadra vincitrice della Champions League ritira la coppa al termine della cerimonia di premiazione e riconsegna il trofeo al quartier generale della UEFA due mesi prima della finale della stagione successiva. La UEFA consegna comunque una replica della coppa che viene mantenuta dalla società vincitrice, replica che dal 2009 è delle stesse dimensioni del trofeo originale, mentre in precedenza erano in scala massima dell'80%. Distintivo dei plurivincitori e logo del detentoreDalla stagione 2000-2001 le squadre capaci di aggiudicarsi tre tornei consecutivi o cinque in tutto sono, inoltre, insignite del multiple-winner badge (in italiano: distintivo dei plurivincitori). Tale stemma alla sua introduzione era di colore blu e divenuto argento dal 2012, raffigurava la coppa stilizzata con all'interno il numero di Champions League (e Coppe Campioni) vinte. Dalla stagione 2021-2022 il multiple-winner badge consiste nel classico bollo con il logo della competizione, identico al logo sulla spalla sinistra di ogni squadra partecipante, contenente semplicemente il numero delle Champions League vinte e posto sulla manica sinistra. I sei club che possono fregiarsi del distintivo dei plurivincitori sono:
Nell'edizione 2004-2005 l'UEFA ha, infine, introdotto il title-holder logo (in italiano: logo del detentore del titolo), che viene apposto sulla manica destra della maglia della detentrice del trofeo nella stagione successiva alla vittoria. La prima squadra a indossare il logo è stato il Porto, campione d'Europa 2003-2004. Squadre ammesseAlla UEFA Champions League possono partecipare le squadre che militano nei campionati associati alla UEFA (eccetto quelle del Liechtenstein che non organizza un proprio campionato), in base alla posizione in classifica ottenuta durante la precedente stagione. A queste si aggiunge per diritto la squadra detentrice del trofeo. Ogni nazione quindi apporta un numero di partecipanti differente a seconda della difficoltà del proprio campionato, calcolato in base al coefficiente UEFA. Secondo tale classifica, viene deciso il numero di squadre partecipanti:
Il coefficiente UEFA determina automaticamente a che livello una squadra dovrà iniziare a competere: i primi quattro campionati, che apportano quattro squadre, vedono tali squadre partire tutte dai gironi all'italiana. Le successive due nazioni iscrivono due squadre direttamente alla fase a gironi ed una al terzo turno di qualificazione (tuttavia, c'è un'eccezione per la squadra terza classificata nel campionato della quinta federazione nel ranking UEFA: questa squadra sarà ammessa direttamente ai gironi qualora la detentrice dell'Europa League fosse qualificata ai gironi della competizione tramite il campionato a cui prende parte); le seguenti quattro federazioni di posti assicurati nei gironi ne hanno uno solo a testa (club vincitore del campionato nazionale), mente l'altra squadra qualificata partecipa nei turni di qualificazione. Le nazioni dall'11º al 15º posto nel ranking europeo non hanno squadre direttamente qualificate ai gironi, ma solamente due che devono affrontare le qualificazioni (eccezion fatta per la nazione 11ª classificata: il club vincitore del suo campionato si qualificherà ai gironi solo se la detentrice della Champions League fosse già qualificata ai gironi della successiva edizione tramite il campionato a cui prende parte). Infine, tutte le nazioni classificate dal 16º posto in giù hanno solamente una squadra, ovvero il vincitore del campionato, ai preliminari (ad eccezione del Liechtenstein, in quanto non ha un campionato nazionale, ma solamente la coppa nazionale; questo paese quindi può accedere alla Champions solo in qualità di detentore dell'Europa League o della Champions League) ed il turno di accesso dipende dal piazzamento del loro campionato nel coefficiente UEFA. Oltre ai già citati meriti sportivi, ogni club, per partecipare alla UEFA Champions League, deve ricevere dalla propria associazione calcistica una particolare licenza, utile a comprovare l'adeguatezza dello stadio, delle infrastrutture e della stabilità finanziaria. La distribuzione odierna, confermata fino al 2024, prevede la partecipazione al tabellone principale di 15 campioni in carica, tutti campioni nazionali o 14 campioni nazionali più i campioni d’Europa, contro i 32 campioni della distribuzione classica in vigore fino al 1994. Sono invece 17 le società semplicemente piazzate, eventualmente compresi i detentori della UEFA Europa League. Premi in denaro
I 32 club qualificati alla fase a gironi riceveranno 25,64 milioni di euro suddivisi in acconto da 24,8 milioni di euro e saldo da 0,84 milioni di euro.
Per ogni partita della fase a gironi verranno assegnati dei bonus in base alle prestazioni: 2,8 milioni di euro per una vittoria e 930.000 euro per un pareggio. Gli importi non distribuiti (930.000 euro per pareggio) saranno raccolti e ridistribuiti tra le squadre partecipanti alla fase a gironi con quote proporzionali al numero di vittorie. I club che si qualificano alla fase ad eliminazione diretta riceveranno i seguenti contributi:
Albo d'oro e statisticheDi seguito l'albo d'oro a partire dall'edizione inaugurale del 1955-1956. Dall'edizione 1992-1993 viene cambiato il nome in UEFA Champions League. Le squadre in grassetto sono quelle al loro primo titolo e il numero tra parentesi indica i titoli ottenuti fino a quel momento, incluso quello conquistato nella stessa stagione.
Vittorie per squadra
Vittorie per federazione
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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