La strage di Domenikon si riferisce alla uccisione di circa 150 civili greci nella zona del villaggio di Domeniko, in Grecia, effettuata dal Regio esercito italiano durante l'occupazione della Grecia nel corso della seconda guerra mondiale. Essa fu giustificata dai militari come reazione e rappresaglia ad un'azione partigiana avvenuta nelle zone circostanti il villaggio.
Strage di Domenikon strage | |
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Tipo | Rappresaglia |
Data | 16 febbraio 1943 |
Luogo | Domeniko (Tessaglia) |
Stato | ![]() |
Coordinate | 39°47′31″N 22°07′15″E |
Obiettivo | Civili greci |
Responsabili | 24ª Divisione fanteria "Pinerolo" |
Motivazione | Rappresaglia per l'uccisione di nove militari italiani |
Conseguenze | |
Morti | Oltre 150 |
Avvenimenti
Nelle vicinanze di Domeniko, un piccolo villaggio della Grecia centrale situato in Tessaglia, il 16 febbraio 1943 un attacco partigiano contro un convoglio italiano provocò la morte di nove militi italiani delle Camicie nere. 43 greci, fra attaccanti e supposti fiancheggiatori, furono uccisi a seguito dell'azione.
Come ulteriore reazione il generale della 24ª Divisione fanteria "Pinerolo" Cesare Benelli ordinò la repressione dei civili del villaggio: centinaia di soldati circondarono il villaggio, lo distrussero e rastrellarono la popolazione, catturando tutti gli uomini di età compresa tra 14 e 80 anni. Essi furono caricati su furgoni militari per essere trasportati a Larissa, probabilmente in vista di un loro internamento. Sulla via però la colonna italiana fu raggiunta dall'ordine del comandante della Divisione Pinerolo di fucilarli sul posto. Nel cuore della notte, nei pressi del villaggio di Damasi si procedette alla fucilazione di 97 uomini. Furono risparmiati solo il Capo villaggio (insediato dagli stessi italiani nei primi mesi dell'occupazione), un suo fratello e un suo cugino, collaboratori degli italiani, che avevano promesso di segnalare i nominativi dei dirigenti delle bande ribelli.
Questo episodio non fu isolato: la storica indica che esso fu il primo di una serie di violente azioni repressive attuate nella primavera-estate 1943. Dopo Domenikon seguirono altri eccidi in Tessaglia e nel resto della Grecia: 30 giorni dopo 60 civili fucilati a Tsaritsani e successivamente a Domokos, Farsala e . La lotta ai ribelli secondo una circolare del generale Carlo Geloso, comandante delle forze italiane di occupazione, fu basata sul principio della responsabilità collettiva, secondo cui "per annientare il movimento partigiano andavano annientate le comunità locali".
Il ricordo
L'evento, descritto in diverse pubblicazioni greche del dopoguerra, è tornato di attualità a seguito della ricostruzione effettuata nel documentario televisivo di La guerra sporca di Mussolini, andato in onda per la prima volta il 14 marzo 2008 su History Channel. Stathis Psomiadis, insegnante e figlio di una vittima, intervistato nel documentario, è stato uno dei promotori della ricostruzione dell'eccidio raccogliendo documenti e testimonianze di testimoni e superstiti.
In Italia il programma non è andato mai in onda sulla RAI, dichiaratasi "disinteressata al progetto", mentre è stato trasmesso il 3 gennaio 2010 su Rete 4.
Il 16 febbraio 2009, durante la cerimonia di commemorazione, l'ambasciatore italiano in Atene ha chiesto scusa da parte dell'Italia ai familiari delle vittime e alla Grecia.
Archiviazione
Nel 2019 è stata stabilita l'archiviazione da parte del GIP militare Elisabetta Tizzani, dopo una lunga indagine da parte del procuratore militare di Roma, Marco De Paolis: per 9 indagati su 11 in quanto deceduti, compreso il generale Angelo Rossi, comandante del III Corpo d'armata, e per i due ex capomanipolo, Penta e Morbiducci, a causa della loro mancata localizzazione.
Note
- Annotazioni
- ^ Il toponimo attuale del villaggio è Domeniko. La variante del greco katharevousa Domenikon, riportata da gran parte della storiografia italiana poiché usata nei documenti militari italiani della Seconda guerra mondiale, non è più utilizzata.
- Fonti
- ^ E. Aga Rossi & M. T. Giusti, Una guerra a parte, Bologna, Il Mulino, 2011, p. 82.
- Adnkronos, STORIA: 'L'ESPRESSO', IN GRECIA NEL '43 ITALIANI COMPIRONO STRAGE A DOMENIKON (2), su Adnkronos, 28 febbraio 2008. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- ^ Paolo Fonzi, Fame di guerra. L'occupazione italiana della Grecia 1941-1943, Roma, Carocci, p. 181.
- Dichiarazione della storica Lidia Santarelli, da E. Arosio, Grecia 1943: quei fascisti stile SS, in l'Espresso, 28 febbraio 2008. URL consultato il 19 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2013).
- ^ Franco Giustolisi, Italiani mala gente, in L'Espresso, 23 gennaio 2014.
- ^ Fonzi, Fame di guerra, p. 181.
- ^ Ad es. nelle memorie dell'allora prefetto di Larissa Ioannis E. Gkotsi, Φλόγες στον Όλυμπο (Fiamme sull'Olimpo), Atene, Ellas-Ameriki, 1945, pp. 21-25; si vedano anche le interviste in Σ. Παπαγιάννης, Τα παιδιά της λύκαινας. Οι επίγονοι της 5ης ρωμαϊκής λεγεώνας κατά τη διάρκεια της κατοχής 1941-1944 (I figli della lupa. I discendenti della 5ª Legione romana durante l'occupazione 1941-1944), Atene, Sokoli, 1999
- ^ Nel 2016, l'addetto per la difesa dell'Ambasciata d'Italia in Grecia, colonnello pilota Antonio Albanese, partecipa all'annuale commemorazione tenutasi presso il sacrario di Domenikon: è il primo militare italiano a tornare sul luogo dell'eccidio dalla fine della Seconda guerra mondiale. 1943: l'Italia si scusa per rappresaglia in Grecia, 15 febbraio 2009, Storia In Rete (dall'ANSA) Archiviato il 23 giugno 2015 in Internet Archive.
- ^ Ta Nea tou Tyrnavou, n. 617, 17 febbraio 2009, p. 11
- ^ Strage di civili greci a Domenikon nel '43, italiani archiviati, su ansa.it. URL consultato il 15 febbraio 2019.
Bibliografia
- Vincenzo Sinapi, Domenikon 1943: Quando ad ammazzare sono gli italiani : Sinapi, Vincenzo: Amazon.it: Libri, su www.amazon.it. URL consultato il 16 febbraio 2025 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2024)., Mursia, 2021.
- Luca Baldissara, Paolo Pezzino, Crimini e memorie di guerra: violenze contro le popolazioni e politiche del ricordo, Napoli, L'ancora del Mediterraneo, 2004, pp. 288-290.
- Gianni Oliva, Si ammazza troppo poco. I crimini di guerra italiani 1940-43, Milano, Mondadori, 2006, pp. 106-107.
- (EN) J. Foot, Italy’s Divided Memory, Springer, 7 dicembre 2009, ISBN 978-0-230-10183-8. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- (FR) Jean LOPEZ e Olivier WIEVIORKA, Les mythes de la Seconde Guerre mondiale - tome 1, Place des éditeurs, 24 settembre 2015, ISBN 978-2-262-06467-9. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- Alberto Stramaccioni, Crimini di guerra: Storia e memoria del caso italiano, Gius.Laterza & Figli Spa, 8 settembre 2016, ISBN 978-88-581-2656-1. URL consultato il 16 febbraio 2025.
- Paolo Fonzi, Fame di guerra. L'occupazione italiana della Grecia (1941-43), Roma, Carocci, 2019.
Voci correlate
- Campagna italiana di Grecia
- Crimini di guerra italiani
Collegamenti esterni
- Andkronos Storia, su adnkronos.com.
- (EL) Ta Nea tou Tyrnavou, anno 13°, foglio n. 617 di martedì 17 febbraio 2009 (PDF) [collegamento interrotto], su taneatoutirnavou.gr.
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