Sono detti simbionti gli organismi che vivono obbligatoriamente un rapporto con altri organismi viventi e non per forza traggono reciproco vantaggio della vita in comune. La simbiosi non si limita solo al mondo dei funghi. I funghi furono probabilmente i primi organismi, con i batteri, a colonizzare dapprima la battigia e poi la terraferma; date le condizioni difficili, dovettero sviluppare comportamenti gregari per sopravvivere.
Descrizione
Si selezionarono pertanto nel tumultuoso mondo in evoluzione una miriade di specie che realizzarono simbiosi con una varietà impressionante di organismi. Ad esempio, simbiosi tra funghi e alghe: sono questi i licheni (oltre tredicimila specie conosciute). I licheni vengono classificati in tre grandi categorie in virtù del loro aspetto:
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La più studiata forma di simbiosi è quella tra funghi e piante (ad esempio, Suillus grevillei con Larix decidua). A volte più essenze forestali sono in grado di ospitare lo stesso fungo, ad esempio il Boletus aereus convive con la sughera, l'erica arborea, la roverella o il cistus incanus. È possibile che un insieme di specie arboree possa soddisfare le esigenze di una specie fungina, cioè che il fungo attinga qua e là dalle varie essenze ciò di cui necessita, come pure che una pianta ospiti più specie fungine contemporaneamente (in differenti punti del suo apparato radicale). L'intimo intreccio fra apparato radicale e micelio fungino prende il nome di micorriza. Si sospettano simbiosi nascoste tra funghi e altre specie fungine o fra queste ultime e in microrganismi che regolano le complesse interazioni tra saprofiti in certe nicchie ecologiche. Alcuni producono vitamine necessarie ad altre specie in modo particolare il gruppo B, antibiotici o veleni, con cui preservano l'ecosistema da attacchi virali o batterici. Altri batteri sono azotofissatori, o azotoriduttori, gli esoscheletri dei batteri morti (le loro pareti cellulari) costituiscono una fonte d'azoto importantissima. Nella coltivazione di alcuni funghi con substrato di paglia (ad esempio il Pleurotus o l'Agaricus), questo deve essere sottoposto a processo di pastorizzazione, non sterilizzazione, affinché sia uccisa parte della carica batterica, i cui esoscheletri costituiranno infatti fonte primaria d'azoto per il micelio in crescita. Esiste anche un altro parametro da considerare: i prodotti metabolici dei batteri che vivono in un substrato contribuiscono ad abbassarne il pH permettendo quindi una più favorevole crescita dei miceli fungini, per la maggior parte questi infatti preferiscono i terreni acidi.
Voci correlate
- International Scientific Association for Probiotics and Prebiotics
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