Rocca dei Rettori è il nome comunemente dato al castello di Benevento. È sede della provincia di Benevento e ospita la sezione storica del museo del Sannio, con il materiale pertinente alla storia, all'arte e alle tradizioni popolari della città e della provincia.
Rocca dei Rettori | |||
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La Rocca dei Rettori vista da nord. A sinistra il torrione. | |||
Localizzazione | |||
Stato | Italia | ||
Località | Benevento | ||
Indirizzo | |||
Coordinate | 41°07′44.98″N 14°46′57.09″E | ||
Informazioni generali | |||
Condizioni | Ristrutturato nel 1998 | ||
Costruzione | XV secolo | ||
Uso | Museo e Sede Provincia | ||
Altezza |
I Longobardi utilizzarono di nuovo il sito per scopi militari, e sopraelevarono il muro sul lato est includendolo nella cinta muraria. Nell'VIII secolo, in corrispondenza dell'attuale braccio occidentale della Rocca nacque il monastero benedettino femminile di Santa Maria a Porta Somma, dal nome della porta della città che sorgeva a pochi metri. A partire dal 771, sotto il duca Arechi II, al monastero venne affiancato quello che poi venne detto il Castrum vetus, in parte utilizzando strutture dello stesso convento. Questo era già un vero e proprio palazzo fortificato, ampliato attorno all'XI secolo con nuovi ambienti ricavati svuotando parte del terrapieno, fra il muro nord e le strutture dell'acquedotto romano. Successivamente l'edificio cadde in uno stato di semi-abbandono. Nel 1321 papa Giovanni XXII da Avignone incaricò il rettore di Benevento, Guglielmo di Balaeto, del ripristino della fortificazione come palazzo per i rettori. Il progetto si articolava un castrum ed un palatium, recintati da mura protetti da fossati, attraversati da tre ponti levatoi. La costruzione inglobò porta Somma, che venne ricostruita poco più oltre. Era prevista la costruzione di due torri e di un'altana, che vennero tuttavia sostituite da un corpo di fabbrica destinato a deposito. Le monache furono trasferite al monastero di San Pietro. In base ai documenti, alla fine del XVI secolo la Rocca si era ampliata con i bracci a sud e sud-est, sull'attuale giardino. Il palazzo assunse una pianta a G attorno al cortile interno; chiudeva il perimetro un camminamento difensivo. A partire dal 1586 la fortezza venne trasformata progressivamente in carcere, rimasto attivo fino al 1865. Dopo il terremoto del 1702, con la ricostruzione parziale dell'edificio, diretta dall'architetto Carlo Buratti, molte coperture a volta furono sostituite con solai in legno, per motivi di sicurezza. Nel XIX secolo il braccio nord fu inspessito verso il cortile interno, e fu completato il braccio est in prossimità del torrione. Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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