Il kayōkyoku (歌謡曲? lett. "Canzone popolare") è un genere di musica pop giapponese cantata con un accompagnamento musicale occidentale,[senza fonte] considerato la base del moderno J-pop.
Kayōkyoku (歌謡曲?) | |
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Origini stilistiche | (Min'yō) Musica pop Jazz Blues Rock and roll |
Origini culturali | Il genere nacque in Giappone nei primi del novecento attraverso l'influenza della musica occidentale |
Strumenti tipici | voce, chitarra elettrica, chitarra acustica, ukulele, basso, flauto, sassofono, violino, clarinetto |
Popolarità | Si sviluppò ed ebbe grandissima popolarità nella prima metà del novecento per poi evolversi, a partire dagli anni sessanta, nei vari generi del J-pop |
Generi derivati | |
J-pop, J-rock |
Il kayōkyoku è stato descritto dal The Japan Times sia come "pop dell'era Shōwa" che come "pop standard giapponese"; il The Japan Times ha inoltre definito il genere come: «kayōkyoku è il modo in cui la musica popolare giapponese escludendo l'enka era conosciuta prima della comparsa del più occidentalizzato e sofisticato J-pop nei primi anni 1990».
Alcuni noti rappresentanti di kayōkyoku sono stati Kyū Sakamoto, , , Candies, , Seiko Matsuda, , e Onyanko Club.
Caratteristiche
Il tipo di musica delle canzoni kayōkyoku è estremamente vario poiché in realtà il genere abbraccia ogni tipo di musica cantata in giapponese, fatta eccezione per i canti popolari e le canzoni per bambini.
Storia
Uno dei primi esempi di kayōkyoku è Kachūsha no uta (カチューシャの歌? lett. "La canzone di Katjuša", da non confondere con l'omonima canzone sovietica), composta da e cantata da in una drammatizzazione del romanzo Resurrezione di Lev Tolstoj, portato in scena a Tokyo nel 1914. La canzone ebbe grande risonanza in Giappone, divenendo uno dei primi grandi successi discografici nipponici anche in termini di vendite.
A partire dalla seconda metà degli anni cinquanta, l'influenza di nuovi generi come il rock and roll, ha portato all'evoluzione del genere avvicinandolo ancora di più alla musica occidentale e dando vita al pop giapponese ed al più moderno J-pop.
Note
- ^ Mangamania: 20 Anni Di Giappone in Italia: Cartoomics '99, in If, vol. 8, Milano, Epierre, 1999.
- ^ (EN) Yung-Hsiang Kao, Jazz icon Akiko Yano finds her electronic muse, su japantimes.co.jp, 11 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2008).
- ^ (EN) Philip Brasor, The Ventures: still rocking after 50 years, su search.japantimes.co.jp, 7 agosto 2008. URL consultato il 7 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2009).
- ^ (EN) Japanese politicians form group to revive older types of pop music, in The Japan Times, 1º aprile 2016.
- ^ (JA) 歌謡曲はどこへ 歌の記憶呼び覚ますうねり, in Nihon Keizai Shinbun, 9 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2011).
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