Ingemund, talvolta indicato dagli studiosi moderni come Ingimundr o Ingimund (... – isola di Lewis, 1097), fu un emissario del re di Norvegia Magnus III vissuto nell'XI secolo.
Nell'ultimo decennio dell'XI secolo, Ingemund fu incaricato da Magnus di assumere il controllo del regno delle Isole, precipitato nel caos dopo la morte del sovrano Godred Crovan (Guðrøðr nelle fonti scandinave) nel 1095, evento a cui fece seguito una serie di lotte intestine tra i discendenti del defunto e i successivi tentativi degli irlandesi di conquistare la regione. Ingemund e i suoi seguaci vennero uccisi sull'isola di Lewis dagli aristocratici locali mentre stavano per affermarsi al potere. L'anno seguente, Magnus decise di condurre di persona una spedizione navale che gli consentì di occupare stabilmente il regno.
Contesto storico: l'anarchia nelle Isole
Tra il 1060 e il 1070, Godred Crovan si impose al comando del regno delle Isole grazie alla conquista dell'isola di Man, e fu capace di soggiogare con la forza il regno di Dublino intorno al 1091. Tuttavia, a partire dal 1094 la sorte non gli fu più favorevole ed egli venne scacciato dall'Irlanda per opera degli Uí Briain, morendo l'anno seguente nelle Ebridi. Vi è incertezza a proposito del quadro politico nelle Isole nell'ultimo decennio dell'XI secolo. Ciò che si sa per certo è che, prima del 1100, il re di Norvegia Magnus III guidò una flotta di guerrieri dalla Scandinavia verso ovest, assunse il controllo del regno delle Isole e affermò la propria supremazia nel Mare d'Irlanda fino alla sua morte, avvenuta nel 1103. Secondo la Cronaca di Man del XIII-XIV secolo, quando Godred morì nel 1095, Lagman (Lǫgmaðr) gli succedette come figlio maggiore e regnò per sette anni. I dati cronologici forniti sulla fonte summenzionata sono stati spesso messi in dubbio da vari esperti, motivo per cui rimane incerto se il regno di Lagman iniziò prima dell'arrivo di Magnus, durante il dominio del re norvegese o addirittura dopo la sua morte. Nonostante l'incertezza relativa ai primi momenti del suo regno, la cronaca rivela che Lagman affrontò una continua opposizione all'interno della sua stessa famiglia, a causa della ribellione scatenata da suo fratello Haraldr.
Sebbene la Cronaca di Man sostenga che Lagman avesse volontariamente rinunciato al suo trono, vi è motivo di credere che tale decisione avvenne sotto costrizione. Intorno al 1096, la cronaca afferma che gli aristocratici isolani invocarono l'assistenza di Muircheartach Ua Briain, re del Munster (morto nel 1119), chiedendogli di designare un reggente tra i suoi parenti per governare fino a quando il fratello minore di Lagman, Olaf (Óláfr, morto nel 1153), non sarebbe stato abbastanza adulto da assumere il controllo. Il resoconto della cronaca potrebbe provare che, intorno al 1096, Lagman affrontò una fazione rivale capeggiata da Olaf; quando però divenne manifesto che non vi era la possibilità di rovesciare Lagman da solo, egli si rivolse a Muircheartach in cerca di ausilio. In ogni caso, la cronaca rivela che Muirchertach installò poi sul trono Domnall mac Taidc (morto nel 1115). L'uccisione nel 1096 del fratello di Domnall, Amlaíb, come riportato dagli Annali dei Quattro Maestri del XVII secolo, lascia intuire che Domnall e i suoi familiari più prossimi affrontarono una significativa opposizione nelle isole, probabilmente fomentata dai vecchi seguaci di Lagman. La cronaca definisce oppressivi i tre anni di dominio di Domnall, terminati quando i principali isolani si ribellarono contro di lui e lo esiliarono dal regno riportandolo in Irlanda.
L'arrivo di Ingimundr nelle isole
Fin dove si estendesse l'autorità di Domnall resta sconosciuto, così come è discutibile che godesse di un qualche peso effettivo nelle Ebridi settentrionali, le isole più lontane da Man. Intorno al 1097, Magnus inviò Ingemund (Ingemundr) nelle isole per prendere possesso del regno. Dopo essere approdato e aver espugnato Lewis, la cronaca rivela che Ingemuns fu rovesciato e ucciso mentre era impegnato ad accrescere la cerchia di potere dei norvegesi.
«E quando arrivò sull'isola di Lewis, mandò messaggeri a tutti i capi delle isole, ordinando loro di riunirsi e di nominarlo loro signore. Ma nel frattempo lui e i suoi compagni si lanciarono andare a furti e banchetti, violarono la castità di donne e ragazze e si concentrarono sugli altri piaceri e alle lusinghe della carne. E quando questo fu riferito ai nobili delle isole, i quali si erano già riuniti per nominarlo re, essi si adirarono oltremodo e si precipitarono contro di lui; e venendogli addosso di notte, bruciarono la casa in cui si trovava e annientarono lui e tutti i suoi uomini, alcuni con la spada e altri tra le fiamme.»
La decisione di Ingemund di insediarsi su un'isola ai margini del regno potrebbe essere stata giustificata dalla sua incapacità di ottenere alcuna autorità a Man. La cronaca rivela che l'anno seguente esplose lì una guerra civile, e il cronista Orderico Vitale attesta che l'isola di Man venne a tal punto devastata da divenire un vero e proprio deserto quando Magnus si preparò a raggiungerla partendo dalla Norvegia. La guerra stessa potrebbe essere stata collegata alle summenzionate lotte che tenevano impegnati i figli di Godred. Sebbene non si possa escludere che fosse stato Magnus a costringere Domnall ad abbandonare le isole, la mancata menzione da parte della cronaca di Domnall durante il conflitto accaduto a Man potrebbe confermare che ne aveva già perso il controllo in precedenza. Entro il termine dell'anno, Magnus in persona arrivò nelle isole, circostanza la quale lascia intendere che Ingemund fosse già stato ucciso per mano degli isolani, spingendo il re norvegese a intervenire direttamente.
Si sa poco dell'insediamento dei re nelle isole. Si tende tuttavia a credere che i principali esponenti politici locali (principes Insularum) svolsero un ruolo significativo nella nomina del sovrano. Sebbene Godred si fosse assicurato il potere con le armi, la cronaca sostiene che i suoi discendenti cercarono una legittimazione conferita dall'élite locale. Ancora a tal proposito, tale fonte segnala che furono i «nobili delle isole» a invocare l'intervento di Muircheartach nelle isole in seguito alla contesa scoppiata tra i figli di Godred, e furono poi «tutti i capi delle isole» ad allontanare l'uomo che il re irlandese selezionò, Domnall mac Taidc, non molto tempo dopo. Infine, dopo la morte di Magnus avvenuta nel 1103, la cronaca attesta che furono i «capi delle isole» a chiedere a (il figlio di Godred) Olaf di insediarsi sul trono.
Note
- Esplicative
- ^ La cronaca è l'unica opera di cui si ha conoscenza a menzionare esplicitamente Ingemund: Power (1986), p. 116.
- ^ Ad avvalorare l'ipotesi descritta potrebbero essere i toponimi ebridi in cui è presente la locuzione Tiongal (in gaelico scozzese Cnoc an Tiongalairidh) a Lewis (O'Grady (2008), pp. 203, 599, tab 4.8; Insley e Wilson (2006); Broderick (2003)) e Tinwhil all'interno dell'area di Hinnisdale a Skye (O'Grady (2008), pp. 201-203, 597 tab. 4.8; Broderick (2003)). Come nel caso del sito di Manx, questi quattro toponimi ebridi derivano in parte dal norreno antico þing ("assemblea", da cui appunto "thing": O'Grady (2008), pp. 56-61, 201-203, 597 tab. 4.8, 599 tab. 4.8; Broderick (2003)). Simili località, allo stesso modo di quelle su cui ogni testimonianza è purtroppo andata perduta, potrebbero vantare una storia che va ben oltre il regno delle Isole e qualcosa di più di un semplice punto di investitura dei nuovi sovrani (O'Grady (2008), p. 194).
- ^ La Magnúss saga berfœtts, una saga contenuta nella Heimskringla, risalente al XIII secolo, afferma che Man era la migliore tra tutte le Suðreyjar ("Isole del Sud": Finlay e Faulkes (2015), p. 136, cap. 10; Power (2005), p. 13; Anderson (1922), p. 113; Storm (1899), p. 539, cap. 10). Il termine in norreno antico Suðreyjar stava a indicare le Ebridi e Man (McDonald (2012), p. 152). Il confine tracciato dai geografi dell'epoca vedeva l'isola di Lewis inclusa in quelle settentrionali, mentre quella di Harris nella parte meridionale.
- Bibliografiche
- ^ McDonald (1997); Power (1986).
- ^ McDonald (2007); Oram (2000).
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005).
- ^ Woolf (2004), pp. 100-101; Oram (2000), pp. 19-20.
- ^ McDonald (2019), p. 23; Power (1986), p. 115.
- ^ Duffy (2002), pp. 57-59; Power (1994), p. 216.
- ^ McDonald (2019), p. 23; Oram (2011), p. 48; Oram (2000), pp. 20-21; Candon (1988), p. 404; Power (1986), p. 116; Anderson (1922), p. 98; Munch e Goss (1874), pp. 54-55.
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 235; Oram (2000), pp. 20-21, 58, 83, nota 34.
- Power (1986), p. 116.
- ^ McDonald (2019), pp. 23, 64-65; Oram (2011), pp. 48-49; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 235; Hudson (2005), p. 198; Power (2005), pp. 11-12; Oram (2000), pp. 21, 58; Power (1986), p. 115; Anderson (1922), p. 98; Munch e Goss (1874), pp. 54-55.
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 235; Oram (2000), p. 21; Anderson (1922), p. 98; Munch e Goss (1874), pp. 54-55.
- ^ Ní Mhaonaigh (2018), p. 146, nota 83; Oram (2011), p. 48; Duffy (2009), p. 296; Forte, Oram e Pedersen (2005), pp. 235-236; Power (2005), pp. 11-12; Bracken (2004); Duffy (2002), p. 57; Oram (2000), p. 21; Duffy (1992), pp. 108-110; Power (1986), p. 115; Anderson (1922), p. 100; Munch e Goss (1874), pp. 54-55.
- ^ Oram (2011), p. 48; Forte, Oram e Pedersen (2005), pp. 235-236; Oram (2000), p. 21.
- ^ Ní Mhaonaigh (2018), p. 146, nota 83; Oram (2011), p. 48; Duffy (2009), p. 296; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236; Power (2005), pp. 11-12; Bracken (2004); Duffy (2002), p. 57, nota 11; Oram (2000), p. 21; Duffy (1992), pp. 108-110; Anderson (1922), pp. 100-101; Munch e Goss (1874), pp. 54-55.
- ^ Annali dei Quattro Maestri, § 1096.8; Ó Corráin (2010), p. 225; McDonald (2007), p. 65, nota 37; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236; Power (2005), pp. 11-12; Duffy (1992), p. 109; Candon (1988), p. 404; Anderson (1922), p. 99.
- ^ Candon (2006), p. 116; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236.
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236.
- ^ Ní Mhaonaigh (2018), p. 146, nota 84; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236; Power (2005), pp. 11-12; Candon (1988), p. 404; Power (1986), p. 115; Anderson (1922), p. 101; Munch e Goss (1874), pp. 54-55.
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236; Oram (2000), p. 21.
- ^ McDonald (2007), pp. 168, 175; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236; Oram (2000), p. 21; Power (1986), pp. 115-116; Cronaca di Man, pp. 6, 9; Anderson (1922), p. 101; Munch e Goss (1874), pp. 56-57.
- ^ Cronaca di Man, pp. 6, 9; Anderson (1922), p. 101; Munch e Goss (1874), pp. 56-57.
- Broderick (2003).
- ^ Crawford (2014), pp. 74-75.
- ^ Insley e Wilson (2006).
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236; Oram (2000), p. 21; Power (1986), pp. 118-119; Anderson (1922), pp. 101-102; Munch e Goss (1874), pp. 56-57.
- ^ Power (2005), p. 13; Power (1986), p. 119; Forester (1854), p. 217.
- Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 236; Oram (2000), p. 21.
- ^ Candon (2006), p. 116.
- ^ McDonald (1997), p. 35; Power (1986), p. 116; Anderson (1922), p. 102; Munch e Goss (1874), pp. 56-59.
- ^ McDonald (2007), pp. 167-169, 168, nota 43.
- ^ McDonald (2007), p. 168; Anderson (1922), pp. 100-101; Munch e Goss (1874), pp. 54-55.
- ^ Crawford (2014), p. 74; McDonald (2007), p. 168; Anderson (1922), p. 134; Munch e Goss (1874), pp. 60-61.
Bibliografia
- Fonti primarie
- Alan O. Anderson, Early Sources of Scottish History, A.D. 500 to 1286, vol. 2, Londra, Oliver and Boyd, 1922.
- Annals of the Four Masters, collana Corpus of Electronic Texts, University College Cork, 3 dicembre 2013. URL consultato il 31 maggio 2024.
- George Broderick e Brian Stowell (a cura di), Chronicle of the Kings of Mann and the Isles: Recortys Reeaghyn Vannin as ny hEllanyn, vol. 1, Edimburgo, 1973.
- Snorri Sturluson, Heimskringla, a cura di Alison Finlay e Anthony Faulkes, vol. 3, Londra, Viking Society for Northern Research, 2015, ISBN 978-0-903521-93-2.
- Thomas Forester, The Ecclesiastical History of England and Normandy, by Ordericus Vitalus, Bohn's Antiquarian Library, vol. 3, Londra, Henry G. Bohn, 1854.
- Augustus Le Prevost, Orderici Vitalis Historiæ Ecclesiasticæ Libri Tredecim, vol. 4, Parigi, Julium Renouard et Socios, 1852.
- Peter Andreas Munch e Alexander Goss (a cura di), Chronica Regvm Manniæ et Insvlarvm: The Chronicle of Man and the Sudreys, vol. 1, Douglas, Manx Society, 1874.
- Gustav Storm, Norges Kongesagaer, vol. 2, Oslo, I.M. Stenersens Forlag, 1899.
- The Annals of Ulster, su Corpus of Electronic Texts, University College Cork, 2017. URL consultato il 5 gennaio 2024.
- Fonti secondarie
- (EN) Damian Bracken, Ua Briain, Muirchertach [Murtagh O'Brien] (c.1050–1119), in Oxford Dictionary of National Biography, ed. online, Oxford University Press, 2004, DOI:10.1093/ref:odnb/20464.
- (EN) George Broderick, Tynwald: A Manx Cult-Site and Institution of Pre-Scandinavian Origin?, in Studeyrys Manninagh, 2003, ISSN 1478-1409 . URL consultato il 9 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2009).
- (EN) Anthony Candon, Muirchertach Ua Briain, Politics and Naval Activity in the Irish Sea, 1075 to 1119, in Gearóid Mac Niocaill e Patrick F. Wallace, Keimelia: Studies in Medieval Archaeology and History in Memory of Tom Delaney, Galway, Galway University Press, 1988, pp. 397-416.
- (EN) Anthony Candon, Power, Politics and Polygamy: Women and Marriage in Late Pre-Norman Ireland, in Damian Bracken e Dagmar Ó Riain-Raedel, Ireland and Europe in the Twelfth Century: Reform and Renewal, Dublino, Four Courts Press, 2006, pp. 106-127, ISBN 978-1-85182-848-7.
- (EN) Barbara E. Crawford, The Kingdom of Man and the Earldom of Orkney—Some Comparisons, in Jón V. Sigurðsson e Timothy Bolton, Celtic-Norse Relationships in the Irish Sea in the Middle Ages, 800–1200. The Northern World: North Europe and the Baltic c. 400–1700 AD. Peoples, Economics and Cultures, Leida, Brill, 2014, pp. 65-80, ISBN 978-90-04-25512-8, ISSN 1569-1462 .
- (EN) Sean Duffy, Irishmen and Islesmen in the Kingdoms of Dublin and Man, 1052–1171, in Ériu, vol. 43, 1992, pp. 93-133, ISSN 0332-0758 .
- (EN) Sean Duffy, Emerging From the Mist: Ireland and Man in the Eleventh Century (PDF), in Peter Davey, David Finlayson e Philippa Thomlinson, Mannin Revisited: Twelve Essays on Manx Culture and Environment, Edimburgo, The Scottish Society for Northern Studies, 2002, pp. 53-61, ISBN 0-9535226-2-8. URL consultato il 31 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
- (EN) Sean Duffy, Ireland, c.1000–c.1100, in P. Stafford, A Companion to the Early Middle Ages: Britain and Ireland, c.500–c.1100. Blackwell Companions to British History, Chichester, Blackwell Publishing, 2009, pp. 285-302, ISBN 978-1-405-10628-3.
- (EN) Angelo Forte, Richard D. Oram e Frederik Pedersen, Viking Empires, Cambridge, Cambridge University Press, 2005, ISBN 978-0-521-82992-2.
- (EN) John Insley e David Wilson, Tynwald, in Germanische Altertumskunde Online, De Gruyter, 2006. URL consultato il 9 gennaio 2024.
- (EN) Russell A. McDonald, The Kingdom of the Isles: Scotland's Western Seaboard, c. 1100–c. 1336, collana Scottish Historical Monographs, East Linton, Tuckwell Press, 1997, ISBN 978-1-898410-85-0.
- (EN) Russell A. McDonald, Manx Kingship in its Irish Sea Setting, 1187–1229: King Rǫgnvaldr and the Crovan Dynasty, Dublino, Four Courts Press, 2007, ISBN 978-1-84682-047-2.
- (EN) Russell A. McDonald, The Manx Sea Kings and the Western Oceans: The Late Norse Isle of Man in its North Atlantic Context, 1079–1265, in B. Hudson, Studies in the Medieval Atlantic. The New Middle Ages, New York, Palgrave Macmillan, 2012, pp. 143–184, DOI:10.1057/9781137062390_6, ISBN 978-1-137-06239-0.
- (EN) Russell A. McDonald, Kings, Usurpers, and Concubines in the Chronicles of the Kings of Man and the Isles, Cham, Palgrave Macmillan, 2019, DOI:10.1007/978-3-030-22026-6, ISBN 978-3-030-22026-6.
- (EN) Máire Ní Mhaonaigh, Perception and Reality: Ireland c.980–1229, in Brendan Smith, The Cambridge History of Ireland, vol. 1, Cambridge, Cambridge University Press, 2018, pp. 131-156, DOI:10.1017/9781316275399.009, ISBN 978-1-107-11067-0.
- (EN) J. O'Grady, The Setting and Practice of Open-Air Judicial Assemblies in Medieval Scotland: A Multidisciplinary Study, Università di Glasgow, 2008.
- (EN) Richard D. Oram, The Lordship of Galloway, Edimburgo, John Donald, 2000, ISBN 0-85976-541-5.
- (EN) Richard D. Oram, Domination and Lordship: Scotland 1070–1230. The New Edinburgh History of Scotland, Edimburgo, Edinburgh University Press, ISBN 978-0-7486-1496-7.
- (EN) Donnchadh Ó Corráin, Foreign Connections and Domestic Politics: Killaloe and the Uí Briain in Twelfth-Century Hagiography, in Dorothy Whitelock, Rosamund McKitterick e David Dumville, Ireland in Early Mediaeval Europe: Studies in Memory of Kathleen Hughes, Cambridge, Cambridge University Press, 2010 [1982], pp. 213-231, ISBN 978-0-521-23547-1.
- (EN) Rosemary Power, Magnus Barelegs' Expeditions to the West, in Scottish Historical Review, vol. 65, n. 2, 1986, pp. 107-132, ISSN 0036-9241 .
- (EN) Rosemary Power, The Death of Magnus Barelegs, in Scottish Historical Review, vol. 73, n. 2, 1994, pp. 216-222, DOI:10.3366/shr.1994.73.2.216, ISSN 0036-9241 .
- (EN) Rosemary Power, Meeting in Norway: Norse-Gaelic Relations in the Kingdom of Man and the Isles, 1090–1270 (PDF), vol. 29, Saga-Book, 2005, pp. 5-66, ISSN 0305-9219 .
- (EN) Alexander Woolf, The Age of Sea-Kings, 900–1300, in Donald Omand, The Argyll Book, Edimburgo, Birlinn, 2004, pp. 94-109, ISBN 1-84158-253-0.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ingimundr
wikipedia, wiki, libro, libri, biblioteca, articolo, lettura, download, scarica, gratuito, download gratuito, mp3, video, mp4, 3gp, jpg, jpeg, gif, png, immagine, musica, canzone, film, libro, gioco, giochi, mobile, telefono, Android, iOS, Apple, cellulare, Samsung, iPhone, Xiomi, Xiaomi, Redmi, Honor, Oppo, Nokia, Sonya, MI, PC, Web, computer