Gabriel Jean Joseph Molitor (Hayange, 7 marzo 1770 – Parigi, 28 luglio 1849) è stato un generale francese, maresciallo di Francia dal 1823.
Gabriel Jean Joseph Molitor | |
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Nascita | Hayange, 7 marzo 1770 |
Morte | Parigi, 28 luglio 1849 |
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Biografia
Figlio di un militare, si arruolò nel 1791 nel secondo battaglione di volontari del suo dipartimento; eletto capitano all'unanimità, prese parte alla campagna del 1792 nell'Armata del Nord. Aiutante generale l'anno seguente presso l'Armata delle Ardenne, comandò una brigata, sotto il generale Hoche, alla battaglia di Kaiserslautern. Conquistò con tre battaglioni l'importante posizione di Erlenbach, difesa dall'ala destra dell'esercito prussiano. Nella campagna del 1795 comandò una delle colonne che decisero il successo alla , vicino Wissembourg. Durante le quattro campagne successive assisté come capo di Stato Maggiore a tutte le operazioni di Pichegru, Kléber, Moreau e Jourdan. Fu gravemente ferito durante un attacco alla fortezza di Magonza. All'assedio di Kehl difese con valore l'isola di Ehrlen-Bhein, e ricevette il brevetto di generale di brigata il 30 luglio 1799.
Inviato in Svizzera sotto Masséna, Molitor sconfisse definitivamente gli austriaci nelle battaglie di Svitto, Mutten e Glarona. Minacciato in quest'ultima città dai due corpi d'armata austro-russi di Jelačić e Linken, rispose ad un emissario nemico che gli intimava la resa: «Non sono io che mi arrenderò, sarete voi!».
Durante otto ore di combattimenti accaniti, si impadronì per sei volte del ponte di Naffels, per riuscire infine a tenerlo impedendo così il congiungimento dei due corpi d'armata nemici. Dopo la campagna il Direttorio gli indirizzò una lettera di felicitazioni, e il governo elvetico gli accordò delle ricompense.
Nel 1800 Molitor andò a servire sotto Moreau nell'Armata del Reno; comandò il passaggio del fiume dalla prima barca, con una compagnia di granatieri.
Alla battaglia di Stockach sconfisse la sinistra austriaca facendo 4.000 prigionieri. Poco dopo, con una divisione di 5.000 uomini, riuscì a fermare i corpi d'armata austriaci del Tirolo che schieravano non meno di 25.000 combattenti. Costantemente vincitore in una serie di scontri minori, come a Bregenz e , coronò la spedizione con la presa dell'importante posizione di Feldkirch e del Cantone dei Grigioni, aprendo una via di comunicazione con l'Armata d'Italia.
Con la pace, Molitor fu nominato generale di divisione, il 6 ottobre 1800, e prese il comando della divisione di Grenoble, che conservò sino al 1805.
Con la ripresa delle ostilità raggiunse in Italia Masséna, che gli affidò la divisione d'avanguardia, con la quale a Caldiero, sostenne da solo l'attacco dell'ala destra austriaca comandata dall'arciduca Carlo.
Dopo la Pace di Presburgo l'Imperatore lo inviò a prendere possesso della Dalmazia: investito di tutti i poteri civili e militari, razionalizzò l'amministrazione e risparmiò la metà della spesa pubblica. Attaccato dal mare, respinse la squadra russa che assediava Lesina, mise in rotta trecento russi sbarcati sull'isola e riconquistò Curzola.
La campagna terminò con la liberazione di Ragusa; Molitor, accorso con 1.700 uomini, mise in fuga 10.000 montenegrini e 3.000 russi che assediavano la città. I ragusani ebbero per lui una tale riconoscenza che nelle chiese, al canto del Domine salvum, dopo la parola imperatorem, aggiunsero: et nostrum liberatorem Molitorem. L'Imperatore lo creò grand'ufficiale della Legion d'onore.
Nel 1807 Molitor condusse un corpo d'armata sul mar Baltico inseguendo il re di Svezia sino ai porti di Stralsund, e diresse le operazioni sull'ala sinistra per l'assedio della fortezza, dove entrò per primo. Restò in Pomerania col titolo di governatore generale civile e militare, sino alla fine del 1808.
All'apertura della campagna del 1809, ebbe il comando di una divisione nel corpo d'armata di Masséna. Il 19 maggio, alla testa di una delle sue brigate operò il primo passaggio del Danubio a , e tese un agguato agli austriaci sull'isola di Lobau. Il successivo giorno 21, sostenne, con la propria sola divisione, il primo attacco austriaco ad Aspern. Il 6 luglio, durante la battaglia di Wagram, fu incaricato di attaccare il villaggio di Aderkla, dove si infransero, per gran parte della giornata, gli sforzi disperati del centro austriaco.
Incaricato, nel 1810, del comando delle città della Lega Anseatica, e nel 1811 dei dipartimenti dell'ex regno d'Olanda, il generale Molitor vi si trovava ancora nell'aprile 1813, quando L'Aia, Leida e insorsero: con energia e rapidità soffocò la rivolta.
Nel 1814, quando le defezioni tra i soldati stranieri ebbero consegnato una parte del territorio al nemico, Molitor rientrò in Francia, combattendo a La Chaussée, Châlons e La Ferté-sous-Jouarre.
Napoleone, al ritorno dall'Isola d'Elba, trovò Molitor nelle funzioni di ispettore generale, e gli affidò la difesa delle frontiere dell'Alsazia, con un corpo di 20.000 guardie nazionali mobilitate. Alla Seconda Restaurazione Molitor fu messo a riposo ed allontanato da Parigi; ma maresciallo Gouvion-Saint Cyr, al suo arrivo al ministero della Guerra, gli assegnò nuovamente il ruolo di ispettore generale.
Nel 1823 il generale Molitor, chiamato al comando del II Corpo d'armata dell'Armata dei Pirenei, conquistò successivamente nella Spedizione di Spagna il Regno d'Aragona, Murcia, Grenada, Malaga, Cartagena ed Alicante. I successi ottenuti gli valsero la dignità di Maresciallo di Francia e gli aprirono le porte della Camera dei Pari.
La monarchia di Luglio lo nominò nel 1831 al comando della 7ª ed 8ª Divisione militare. Nel 1840 il maresciallo Molitor sostenne di fronte alla Camera dei Pari, con tutta la propria esperienza ed autorità, il sistema delle fortificazioni di Parigi.
Chiamato il 6 ottobre 1847 alla carica di governatore dell'Hôtel des Invalides, Molitor cedette l'anno successivo tale onore all'ex re di Vestfalia, Girolamo Bonaparte, per occupare il posto di Gran Cancelliere della Legion d'onore.
Il suo nome è iscritto sull'Arco di Trionfo, pilastro est.
Molitor muore nel 1849 e viene sepolto nella cripta dell'Hôtel des Invalides a Parigi.
Bibliografia
- «Gabriel Jean Joseph Molitor», in Charles Mullié, Biographie des célébrités militaires des armées de terre et de mer de 1789 à 1850, 1852
- «Gabriel Jean Joseph Molitor», in Adolphe Robert, Edgar Bourloton e Gaston Cougny, Dictionnaire des parlementaires français (1789-1891)
Altri progetti
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