Il Chrysler Building è un grattacielo in stile art déco della città di New York, situato nell'East Side del quartiere Midtown del distretto di Manhattan, all'angolo tra la 42ª Strada e Lexington Avenue.
Chrysler Building | |||
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Localizzazione | |||
Stato | ![]() | ||
Stato federato | New York | ||
Località | New York | ||
Indirizzo | 405, Lexington Avenue NY 10174 | ||
Coordinate | 40°42′24.12″N 74°00′35.28″W | ||
Informazioni generali | |||
Condizioni | In uso | ||
Costruzione | 1929-1930 | ||
Inaugurazione | 27 maggio 1931 | ||
Stile | Art déco | ||
Uso | commerciale e residenziale | ||
Altezza |
L'ingresso dell'edificio è al 405 di Lexington Avenue, dove uno dei tre alti portali esagonali in marmo nero introduce all'atrio che è anch'esso un evidente esempio di art déco ed è l'unica area dell'edificio che attualmente è concesso visitare, con accesso libero. Concepito come un luogo magico e irreale, l'ampio atrio d'ingresso è caratterizzato da un'insolita pianta triangolare e da soffitti obliqui affrescati e pareti rivestite in marmo rosso, mentre lampade composte da fasci longitudinali con elaborati decori metallici esaltano gli altri materiali utilizzati come il mogano e l'acciaio. Da qui si ha accesso a 8 dei 32 ascensori appositamente realizzati dalla Otis che, con la loro velocità di 270 m/min. furono i più veloci e i più estesi del mondo per l'epoca. I loro pannelli interni e le porte d'accesso sono rivestiti con un differente intarsio in legno ciascuno, riportante motivi ornamentali che ricordano gli stemmi araldici riportati sul corpo principale dell'edificio insieme al logo alato della Chrysler e furono realizzati da ebanisti specializzati della Tyler Company. Gli ascensori che partono dal piano terra conducono tutti al 67º piano. Da qui, ulteriori ascensori conducono fino al 71°, dove in origine c'era il principale punto di osservazione panoramica aperto al pubblico fino al 1945, e poi al 73º piano che è l'ultimo accessibile al pubblico. Al 57º piano vi sono alcune coppie di ascensori originariamente denominati express, programmati per raggiungere direttamente il 67º piano. I piani dal 74º al 77º presenti all'interno della cuspide si raggiungono soltanto tramite rampe di scale, sono molto angusti e ospitano soltanto locali servizio destinati al sistema di condizionamento, ai motori dei numerosi ascensori e agli impianti idraulici che dispongono di una vasca da 57.000 litri per il fabbisogno idrico e una da 13.000 litri per il sistema antincendio. A differenza dell'Empire State Building, che ospita da sempre soltanto uffici, attività commerciali e un articolato percorso di visita, il Chrysler Building ospita sia uffici che alcune esclusive unità immobiliari a uso residenziale, tra cui il grande appartamento di rappresentanza di Walter P. Chrysler che originariamente occupava gran parte del 69° e del 70°, con un ufficio, grandi sale con caminetti e una palestra privata; Chrysler inoltre fece realizzare anche una propria abitazione personale che era collocata tra il 58º e il 60º piano. Il primo piano interrato dell'edificio sul lato della 42ª Strada è collegato direttamente a una stazione di metropolitana ma in origine ospitava anche la Hydrozone Water Bottling Unit, ovvero i locali dove l'acqua veniva filtrata, imbottigliata e consegnata a esclusivo uso dei residenti e del Cloud Club. Il Cloud ClubNel 1930 aprì Cloud Club, un esclusivo ristorante e piano-bar a ingresso selezionato che aveva sede al 66º, 67º e 68º piano ed era gestito dalla Texaco che, affittando ben quattordici piani nel Chrysler Building stesso, era uno dei più importanti locatari dell'edificio. All'epoca della sua apertura il Cloud Club contava trecento associati tra cui Walter P. Chrysler e i più eminenti esponenti dell'industria americana del tempo come: Jack Frye, Edward Francis Hutton, Condé Montrose Nast, Juan Trippe e Gene Tunney. L'ingresso al Cloud Club era al 66º piano, alla base della cuspide. Gli ambienti erano completamente arredati in stile déco, con colonne in granito dotate di capitelli in vetro che ospitavano lampade che diffondevano luce soffusa. I soffitti erano a volta, un grande dipinto murale incorniciato da una boiserie déco troneggiava nella la sala da pranzo principale che contava 30 posti e occupava il lato sud del 67º piano; sul lato nord invece vi era la sala da pranzo privata di Walter P. Chrysler affacciata su Central Park e caratterizzata da moquette e soffitto rossi con pareti nere e decorazioni metalliche antropomorfe che raffiguravano operai al lavoro. Il Cloud Club contava anche una sala privata destinata ai dirigenti della Texaco e altre sale minori al 68º piano decorate con differenti tipi di tappezzeria o decorazioni murali dipinte, un salone di bellezza con parrucchiere, barbiere e un ampio spogliatoio. Quando nel 1977 la Texaco abbandonò il Chrysler Building per trasferire i propri uffici nella nuova sede di Westchester, il Cloud Club visse il suo periodo di declino, fino a chiudere definitivamente nel 1979. Nel 1986 i locali sono stati restaurati e frazionati per ospitare uffici e abitazioni. A seguito dell'ultimo passaggio di proprietà del 2020 è stata avviata una parziale ristrutturazione dell'edificio con interventi in dodici dei 77 piani, con la riprogettazione di nuovi spazi commerciali, aree comuni dedicate allo svago, una nuova palestra e il ripristino dei locali del Cloud Club secondo i disegni originali. NoteApprofondimenti
Fonti
Bibliografia
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