Capo Horn (in spagnolo Cabo de Hornos) viene indicato convenzionalmente come il punto più meridionale del Sudamerica, tra Oceano Atlantico a est e Oceano Pacifico a ovest, puntando a sud verso l'Oceano Antartico e il continente antartico.
Capo Horn | |
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Capo Horn visto da sud nel gennaio 2003 | |
Stato | Cile |
Massa d'acqua | Oceano Atlantico |
Coordinate | 55°58′48″S 67°17′21″W |
Mappa di localizzazione | |
Descrizione
Situato nell'arcipelago della Terra del Fuoco, nell'isola detta di capo Horn, non è in realtà il punto più meridionale del sud America continentale che è rappresentato invece da Capo Froward. A circa 100 km a sud-ovest di Capo Horn si trovano poi le piccole isole Diego Ramírez, anch'esse considerate uno dei punti più a meridione dell'America del Sud.
Venne doppiato per la prima volta dagli europei il 26 gennaio 1616. L'impresa riuscì alla spedizione olandese di Willem Schouten e Jacob Le Maire che lo battezzarono Kaap Hoorn in onore della città di Hoorn, luogo di nascita di Schouten.
Capo Horn è noto per le spesso avverse condizioni climatiche che rendono difficile il doppiarlo con imbarcazioni a vela. Le acque aperte del canale di Drake, a sud del capo, offrono ampi spazi di manovra, mentre lo stretto di Magellano, attraverso le isole della Terra del Fuoco, può offrire un passaggio lento e difficoltoso.
Geografia
Il capo si trova nelle acque territoriali del Cile e la Marina di quel Paese è rappresentata dal guardiano del faro che vi abita con la famiglia e che sovrintende la zona.
La stazione governativa consiste di una residenza, delle rimesse, una cappella e il faro. A breve distanza dalla stazione principale si trova una grande scultura che rappresenta la silhouette di un albatros. Il terreno è completamente privo di alberi, anche se la vegetazione è comunque presente grazie alle frequenti precipitazioni (il capo è spesso avvolto nella foschia e nella nebbia, essendo il tasso d'umidità dell'atmosfera sempre compreso tra il 70 e il 95 percento).
La piattaforma continentale americana si trova a sole 86 miglia da Capo Horn (circa 140 km a sud). Qui, il fondale dello stretto di Drake sale da 4.000 a 100 m di profondità in poche miglia. Questa impressionante differenza di profondità marina, unitamente alla forza dei crea onde che spesso hanno il carattere della micidiale onda anomala, ragion per cui Capo Horn è considerato un "cimitero di navi".
I suoi venti terribili, infatti, soffiano tra i 160 e i 220 km/h e la grande massa d'acqua che vi confluisce fa scontrare le correnti atlantiche con quelle pacifiche. I forti venti sono dovuti alle correnti d'aria da ovest che corrono lungo l'Oceano Australe, che poi colpiscono la catena delle Ande in Cile e sono forzate ad accelerare intorno a capo Horn, una roccia dalla forma semilunare ben definita, che cresce a picco dalle acque gelide, in altezza, avvicinandovisi progressivamente.
Esso segna il confine nord del passaggio di Drake, un braccio di mare tra Antartide e Terra del Fuoco, largo 440 miglia nautiche (quasi 815 km) che si abbassa drasticamente di profondità, così da creare un varco stretto tra il Sud America e l'Antartide. I forti venti sono spesso accompagnati da onde spaventose, che qui diventano ancora più impressionanti per la grande estensione dell'Oceano del Sud, che spesso è spinta da un regime di venti da ovest a forzare attraverso il passaggio di Drake. La Marina Cilena ha registrato qui onde con altezze superiori ai 20 metri e non sono rari gli iceberg alla deriva. La temperatura dell'aria è di 12 °C in estate (a gennaio) e di -5 °C in inverno (a luglio). La temperatura dell'acqua, invece, è sempre di 2 °C. La zona di Capo Horn è spesso avvolta in foschia se non in vera e propria nebbia.
La peculiarità ambientale del Capo Horn è protetta da entrambi gli Stati che si affacciano sulle acque del capo: in Cile è stato istituito il parco nazionale Capo Horn e in Argentina il parco nazionale Terra del Fuoco.
Attraversare Capo Horn è considerato nello sport della vela l'equivalente di una scalata dell'Everest. La è stata l'ultima nave a vela mercantile a doppiare Capo Horn[senza fonte] ed esistono associazioni internazionali di coloro che con un'imbarcazione a vela sono riusciti nell'impresa (i ). Tutte le principali regate attorno al mondo lo attraversano con il vento dominante ad eccezione della .
Nella musica
Nella musica leggera italiana Capo Horn è citata nel titolo dell'album di Jovanotti Lorenzo 1999 - Capo Horn, nel testo del brano Velasquez di Roberto Vecchioni, contenuto nell'album Elisir, nel brano L'ultima Thule contenuto nell'omonimo album di Francesco Guccini e nel testo della canzone Titoli Di Coda del rapper milanese Caneda. Il Capo è citato nel brano dei Procol Harum A Salty Dog e anche nella canzone Valparaiso di Sting. Il brano n. 4 dei Cinque studi australi (2002-2003) per pianoforte di Ivan Fedele s'intitola Cap Horn.
Galleria d'immagini
- Capo Horn
- Avvicinamento a Capo Horn da sud-ovest
- Edificio principale della stazione cilena
- Monumento ai naviganti di Capo Horn al porto di Borgo Marina, Porto Maurizio (Imperia)
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Capo Horn
Collegamenti esterni
- Capo Horn, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Cape Horn, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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