La moneta italiana da 5 lire è apparsa per la prima volta come moneta del Regno nel 1807: era d'argento al titolo di 900/1000, aveva un diametro di 37 mm e pesava 25 grammi.
5 lire | |
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Valore | 5 ITL |
Massa | 1 g |
Diametro | 20,3 mm |
Composizione | Italma |
Anni di coniazione | 1861–2001 (quella descritta: 1951–2001) |
Dritto | |
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Disegno | Timone circondato dalla scritta repvbblica • italiana -, in esergo il modellista romagnoli |
Rovescio | |
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Disegno | Valore 5 affiancato a destra dall'dall'anno e dal marchio di zecca r, in basso un delfino |
Contorno | |
Aspetto | Liscio |
Soppressa in gran parte d'Italia durante la Restaurazione, fu reintrodotta a livello generale nel 1861 con l'unificazione monetaria del paese. Dopo la prima guerra mondiale, conflitto che ricreò dopo più di cent'anni il fenomeno dell'inflazione, la moneta da 5 lire viene coniata in argento 835/1000 dal 1926 al 1941 con un diametro di 23 mm ed un peso di 5 grammi. Dopo la seconda guerra mondiale, che svilì definitivamente il valore della moneta, e la caduta della monarchia, sono state coniate monete da 5 lire in italma (lega di alluminio e magnesio) da 26,7 mm e 2,5 grammi e poi, dal 1951, da 20,2 mm e 1 grammo.
Regno d'Italia
Napoleone I
Napoleone: 1812 | |
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Testa nuda del re volto a destra, intorno "NAPOLEONE IMPERATORE E RE". Sotto il collo lume, data, e il simbolo della zecca. | Stemma del regno su padiglione coronato con alabarde decussate, compreso nel collare della Legion d'onore, e caricato su aquila volta a sinistra ad ali spiegate. |
AR, 25 g |
La prima moneta da 5 lire fu coniata da Napoleone due anni dopo la sua incoronazione a re d'Italia. Era equivalente al pezzo da 5 franchi circolante nell'Impero, e fu coniata ufficialmente fino al 1814, anche se repliche di quest'ultimo millesimo furono poi prodotte dagli austriaci fino al 1819, a causa degli eccessivi costi che avrebbe comportato l'immediato ritorno alla monetazione asburgica. Centri di produzione furono le zecche di Milano, Venezia e Bologna.
Il titolo è di argento 900/1000, il diametro è di 37 mm, il peso è di 25 g ed il contorno è contraddistinto dal motto DIO PROTEGGE L'ITALIA.
Vittorio Emanuele II
Esistono diverse monete coniate a nome di Vittorio Emanuele II con il valore di 5 lire coniate in oro e argento 900/1000:
Stemma d'oro (1863-1865) (Au)
- diritto: la testa nuda del re volto a sinistra, intorno VITTORIO EMANUELE II. Sotto il collo il nome dell'incisore FERRARIS.
- rovescio: stemma di Savoia coronato e fregiato del Collare dell'Annunziata, il tutto entro due rami d'alloro; attorno REGNO D'ITALIA e nel basso il valore tra il segno della zecca ed il monogramma della Banca Nazionale. Queste monete furono coniate a Torino dal 1863 al 1865.
Il titolo è di oro 900/1000, il diametro è di 17 mm, il peso è di 1,61 g ed il contorno è rigato.
Firenze (1861) (Ag)
- diritto: la testa nuda del re volto a destra, intorno VITTORIO EMANUELE II.RE D'ITALIA. Sotto il collo il nome dell'incisore L.GORI F. e nel basso, un monte con sei cime.
- rovescio: stemma di Savoia coronato e fregiato del Collare dell'Annunziata, il tutto entro due rami d'alloro; attorno, in alto, CINQUE LIRE ITALIANE e nel basso fascio orizzontalmente tra FIRENZE e MARZO 1861. Il suddetto scudo venne coniato a Firenze a ricordo della proclamazione del Regno d'Italia. Queste monete furono coniate a Firenze nel 1861.
Il titolo è di argento 900/1000, il diametro è di 37 mm, il peso è di 25 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e rosette.
Vittorio Emanuele II: 1876 | |
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Stemma (1861 - 1878) (Ag)
- diritto: la testa nuda del re volto a destra, intorno VITTORIO EMANUELE II. Sotto il collo il nome dell'incisore FERRARIS.
- rovescio: stemma di Savoia coronato e fregiato del Collare dell'Annunziata, il tutto entro due rami d'alloro; attorno REGNO D'ITALIA e nel basso il valore tra il segno della zecca ed il monogramma della Banca d'Italia.
Il titolo è di argento 900/1000, il diametro è di 37 mm, il peso è di 25 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e rosette.
Umberto I
Esistono diverse monete coniate a nome di Umberto I con il valore di 5 lire:
Testa piccola (1878) (Ag)
- diritto: la testa nuda del re volto a destra, intorno UMBERTO I RE D'ITALIA. Sotto il collo il nome dell'incisore SPERANZA.
- rovescio: stemma di Savoia coronato e fregiato del Collare dell'Annunziata, il tutto entro due rami d'alloro; in alto la stella d'Italia e nel basso, a destra, il segno di zecca. Queste monete furono coniate a Roma nel 1878. Tali monete sono definite testa piccola in quanto la testa del re non tocca il bordo superiore del contorno della moneta.
Il titolo è di argento 900/1000, il diametro è di 37 mm, il peso è di 25 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e rosette.
Umberto I: 1879 | |
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AR900/1000 25g 37mm |
Testa piccola (1879) (Ag)
- diritto: la testa nuda del re volto a destra, intorno UMBERTO I RE D'ITALIA. Sotto il collo il nome dell'incisore SPERANZA.
- rovescio: stemma di Savoia coronato e fregiato del Collare dell'Annunziata, il tutto entro due rami d'alloro; in alto la stella d'Italia e nel basso, a destra, il segno di zecca. Queste monete furono coniate a Roma nel 1879. Tali monete sono definite "testa grande" in quanto la testa del re arriva quasi a toccare il bordo superiore del contorno della moneta.
Il titolo è di argento 900/1000, il diametro è di 37 mm, il peso è di 25 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e rosette.
Vittorio Emanuele III
Esistono diverse monete coniate a nome di Vittorio Emanuele III con il valore di 5 lire:
Aquila sabauda (1901)
Aquila sabauda | |
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Lire 5 del 1901. |
- diritto: la testa nuda del re volto a destra, intorno VITTORIO EMANUELE III. Sotto il collo il nome dell'incisore SPERANZA.
- rovescio: Aquila araldica spiegata e coronata, con lo scudo sabaudo nel petto; in alto, fra due nodi, la leggenda REGNO D'ITALIA e nel basso il segno di zecca con il valore a sinistra e la data a destra. Queste monete furono coniate a Roma nel 1901. Tali monete vennero coniate in quantità di soli 114 esemplari che vengono oggi considerati delle prove in quanto non ne venne mai autorizzata la circolazione.
Il titolo è di argento 900/1000, il diametro è di 37 mm, il peso è di 25 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e rosette.
Cinquantenario (1911)
- diritto: la testa nuda del re volto a sinistra, intorno VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA. Sotto il collo il nome dell'autore, «D. TRENTACOSTE» e dell'incisore «L. GIORGI INC.».
- rovescio: Figure rappresentanti l'Italia e Roma con nello sfondo una nave da guerra, la cui prora è ornata di festonie dello scudo sabaudo; a sinistra si trova un aratro infiorato con al disopra le date 1861-1911 e, alla destra, il valore con sotto il segno di zecca. Queste monete furono coniate a Roma nel 1911 per celebrare il cinquantenario dell'Unità d'Italia.
Il titolo è di argento 900/1000, il diametro è di 37 mm, il peso è di 25 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e rosette.
Quadriga briosa (1914)
Quadriga briosa | |
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Lire 5 del 1914. |
- diritto: semibusto in uniforme e la testa nuda del re volto a destra, intorno VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA. Sotto il busto il nome dell'incisore D. CALANDRA..
- rovescio: L'Italia stante su quadriga a sinistra, con lo scudo nella mano sinistra e un ramo d'ulivo nella destra; la quadriga è ornata con fiori e FERT. Sotto le zampe dei cavalli, la data e sulla linea dell'esergo D.CALANDRA e MOTTI INC.; nell'esergo il valore e due nodi tra il segno di zecca e la stella d'Italia. Queste monete furono coniate a Roma nel 1914 sebbene alcune prove molto rare vennero coniate nel 1913. Questa moneta è considerata la più bella della monetazione italiana.
Il titolo è di argento 900/1000, il diametro è di 37 mm, il peso è di 25 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e stellette.
Aquilotto (1926–1930)
Aquilotto | |
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Lire 5 del 1927. |
Fu la prima moneta ad essere coniata nel nuovo peso eroso dall'inflazione bellica, dopo che le precedenti monete erano state tesaurizzate.
- diritto: la testa nuda del re volto a sinistra, intorno «VITTORIO·EMANUELE·III·RE·D'ITALIA·». Nel basso i nomi dell'autore «G. ROMAGNOLI» e dell'incisore «A. MOTTI INC.».
- rovescio: Aquila spiegata di prospetto, su fascio messo orizzontalmente; alla sinistra, in due righe, segno di zecca e data; nell'esergo il valore. Queste monete furono coniate a Roma dal 1926 al 1930 con successive coniazioni per i collezionisti dal 1931 al 1935.
Il titolo è di argento 835/1000, il diametro è di 23 mm, il peso è di 5 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e rosette.
Fecondità (1936 – 1937)
- diritto: la testa nuda del re volto a sinistra, intorno «VITT·EM·III·RE·E·IMP·».
- rovescio: La Fecondità con bambini, seduta tra stemma sabaudo coronato e data e fascio littorio con era fascista; attorno: ITALIA e, nell'esergo, il valore tra segno di zecca e nome dell'autore «G. ROMAGNOLI». Queste monete furono coniate a Roma dal 1936 al 1937 con successive coniazioni per i collezionisti dal 1938 al 1941. Queste monete vennero coniate per la celebrazione dell'Impero.
Il titolo è di argento 835/1000, il diametro è di 23 mm, il peso è di 5 g ed il contorno è contraddistinto da tre FERT in incuso tra nodi e stellette.
Repubblica Italiana
Uva
Repubblica: 1948 | |
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REPUBBLICA ITALIANA profilo di donna a destra con torcia in mano. Intorno al bordo piccolo G.ROMAGNOLI, l'autore e PIETRO GIAMPAOLI, l'incisore | Valore e grappolo d'uva con foglie. A destra segno di zecca R, per Roma, a sinistra l'anno |
Italma, 1949. 2,5 g, 26,7 mm |
Con il decreto C.P.S. n.298 del 6 settembre 1946, fu autorizzata l'emissione delle monete da 1, 2, 5 e 10 lire. Le monete di questa serie furono coniate in italma, una lega a base alluminio.
Il decreto, nella descrizione, indicava il millesimo 1946 e di conseguenza furono emessi nuovi decreti per ogni coniazione successiva.
Il diametro della moneta è di 26,7 mm e il peso di 2,5 grammi.
Questa tipologia di monete fu coniata fino al 1950.
Delfino - timone
Repubblica: 1966 | |
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REPUBBLICA ITALIANA Timone. In basso piccolo ROMAGNOLI, l'autore | Valore e delfino. A destra segno di zecca R, per Roma |
Italma, 1953. 1,0 g, 20,2 mm |
Nel 1951 fu emessa una moneta da 5 lire con al dritto un timone ed al rovescio un delfino con l'indicazione del valore. Pesava 1 g e il diametro era di 20,2 mm, metallo Italma.
Fu coniata fino all'avvento dell'euro nel 2001, con una pausa tra il 1957 e il 1965 e quelle del 1999, 2000 e 2001 coniate solo per collezionisti.
Esiste una variante Delfino - timone del 1955 certificata dal celebre numismatico Tevere Emilio in data 18 giugno 2010 in cui la firma risulta staccata dal bordo, ad oggi è accertata l'esistenza di un solo esemplare.
Bibliografia
- Catalogo Alfa delle Monete italiane e Regioni - 33ª edizione 2008 Alfa Edizioni Torino.
- Fabio Gigante, Monete italiane dal '700 all'avvento dell'euro, 21ª ed., Varese, Gigante, 2013, ISBN 978-88-89805-35-0.
- Eupremio Montenegro, Manuale del collezionista di monete italiane, 29ª ed., Torino, Edizioni Montenegro, 2008, ISBN 978-88-88894-03-4.
- La cartamoneta italiana. Corpus notarum pecuniariarum italiae, Volume primo, XII edizione, 2023-24, Guido Crapanzano, , , 2022. ISBN 979-12-210-0675-9.
- Antonio Pagani, Monete italiane dall'invasione napoleonica ai giorni d'oggi (1796-1963).
Voci correlate
- Lira italiana
- Banca d'Italia
- Istituto Poligrafico e Zecca di Stato
Altri progetti
Wikibooks contiene testi o manuali sulle 5 lire
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su 5 lire
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale della Banca d'Italia, su bancaditalia.it. URL consultato il 29 marzo 2020 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2017).
- Sito ufficiale dell'IPZS, su ipzs.it.
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